Almeno per il momento le elezioni in Tunisia si sono concluse con una disfatta per gli islamisti. Come ampiamente anticipato dagli exit poll, il prossimo presidente della Tunisia verrà eletto con un turno di ballottaggio tra i candidati indipendenti, il giurista Kais Saied e il magnate Nabil Karoui, a tutt’oggi detenuto per riciclaggio e evasione fiscale.
Alla prima tornata elettorale, contraddistinta da un marcato astensionismo (ha votato il solo 45,02% dei sette milioni di elettori), Saied ha infatti ottenuto il 18.4% delle preferenze a fronte del 15.8 dell’avversario Karoui. Il candidato di Ennahda (Rinascita), il partito islamista vincitore delle elezioni post rivoluzione nel 2011 ed al governo con un’alleanza con i modernisti di Nidaa Tounes (Movimento dell’appello della Tunisia), Abdelfattah Morou, è stato estromesso dalla volata finale avendo ottenuto solo il 13.1% di preferenze.
Il 61enne Kais Said, é professore di diritto, già consulente presso la lega araba e l’istituto arabo per i diritti umani. La sua campagna elettorale è stata condotta sui temi della lotta alla disoccupazione giovanile e quella alla corruzione nelle amministrazioni statali.
Nabil Karoui, 56enne, é uno dei fondatori del partito centrista Nidaa Tounes nonché, dopo la scissione da questo nel 2017, fondatore della formazione Qalb Tounes (il cuore della Tunisia). Dal 2009 è a capo della compagnia televisiva Nessma. Poco prima dell’inizio della campagna elettorale viene arrestato con le accuse di corruzione e riciclaggio e associato al carcere di Tunisi dove è attualmente detenuto.
La seconda tornata elettorale, con il ballottaggio tra i due vincitori del primo turno verrà fissata entro la metà dell’ ottobre prossimo.