Trump is back. Quattro anni fa, esattamente il 20 gennaio 2021, da queste pagine avevamo salutato Donald Trump con un auspicio: see you soon Donald. Arrivederci. E dopo quattro anni, ci siamo rivisti. Al termine del primo mandato, apparentemente, Trump sembrava non avere più chance di ritornare alla Casa Bianca. Ma gli errori dei Democratici e la capacità del Tycoon di sorprendere hanno portato ad una nuova vittoria. Anche questa volta, come nel caso del primo mandato, la possibilità che vincesse è stata sottovalutata, scartata e osteggiata. Il mainstream di sinistra, con una sola voce, ha beatificato Kamala Harris (come era accaduto per Hillary Clinton nell’elezione del 2016). Ma i desiderata del mondo woke sono andati delusi e adesso gridano alla tragedia. “Si prepara un futuro da incubo”, vaticinano con espressione grave. La cerimonia di insediamento è stata “l’internazionale fascista”, proseguono riferendosi alla presenza di esponenti come il presidente argentino Milei, il leader del partito politico spagnolo Abascal, il francese Èric Zemmour, Farage, il leader di Afd e il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni (anche se quest’ultima è stata definita la più moderata e pragmatica di tutti). Insomma, una banda di fascisti e nazisti per la sinistra woke. Che però, forse, ha fatto finta di non vedere alla stessa cerimonia la presenza dei big della Silicon Valley (da Bezos a Zuckerberg) che per anni hanno sostenuto cose che Trump ha cancellato: green deal e inclusività solo per citarne alcune. E si sono pure alzati ad applaudire il tycoon durante il discorso. Sarà che il capitalismo americano ha preso una posizione diversa a causa degli eccessi della sinistra? Probabilmente. Oppure hanno semplicemente fatto i conti con il mondo che cambia, elemento che non è giunto alle orecchie dell’Europa ancora impegnata a misurare il diametro delle zucchine e imporre la farina di insetti.
Nel frattempo, Trump é il 47esimo Presidente degli Stati Uniti e promette che durante il suo mandato l’America vivrà una nuova età dell’oro. “Dio mi ha salvato per rendere l’America di nuovo grande”, ha detto nel discorso tenuto dopo il giuramento e riferendosi all’attentato del 13 luglio 2024 in Pennsylvania. Un evento che, forse, ha segnato una svolta proprio nella possibilità che fosse rieletto. Ma per il mainstream la Harris avrebbe sbaragliato. I sondaggi, come spesso accade, hanno raccontato una storia che non esisteva proponendo un testa a testa che, nei fatti, non c’è stato. Trump ha vinto superando Kamala Harris nei principali Stati in bilico. E la storia è cambiata, Ma non per la sinistra occidentale che, come al solito, accusa i cittadini di non saper votare quando il voto non li premia. E quindi, nei commenti fiume del giuramento, vengono pronunciate parole come “regime” e “fascismo”.
Per quanto riguarda i conflitti in corso, non sappiamo se Donald Trump riuscirà a rendere permanente il cessate il fuoco in Medio Oriente e se troverà la chiave per chiudere la guerra in Ucraina. Sicuramente, su questi temi, fare peggio dell’amministrazione Biden al momento è difficile.
Di certo resta il fatto che la piccola Europa ha dovuto assistere impotente ad un Celebration day dove la parte di rappresentanza del Vecchio continente è spettata al nostro Presidente del consiglio, soprannominata “la rockstar d’Europa” dalla rete televisiva Fox News e celebrata personalmente dal duo Trump/Musk, con un invito ad personam che ha provocato una spasmodica ricerca di Maalox da parte dei premurosi assistenti dei deputati e senatori della sinistra italiana, che fino all’ultimo minuto hanno sperato in un inciampo, uno sproloquio, una dimenticanza di Trump. Ma nulla da fare: Giorgia era lì.
Rimpatrio dei clandestini, riconoscimento di due soli sessi (casomai ce ne fosse bisogno…), sganciamento dai conflitti locali, imposizione di eventuali dazi nelle importazioni, per citare solo alcune delle iniziative più eclatanti sebbene attese, di Donald Trump. Idee chiare, pragmatismo, carisma, tutto ciò che manca nella nostra Europa, impegnata nel politically correct a tutti i costi, toni bassi, buonismo esasperato e l’immancabile rispetto del Diritto internazionale, senza tenere conto di un evoluzione della storia che deve andare di pari passo con l’innovazione anche in campo politico. Ma faglielo capire a questi…