La procura militare di Roma, si occuperà del caso dell’ex ranger del 4° reggimento alpini paracadutisti, Antonio Attianese. Il militare, dopo aver prestato servizio in due missioni in Afghanistan, a causa dell’esposizione all’uranio impoverito si è ammalato di un tumore alla vescica. Ancora oggi sta combattendo la sua battaglia per la vita dopo 35 interventi chirurgici.
Da oggi, però, si apre un capitolo importante su questo argomento. Il caso, emerso sia attraverso i nostri articoli sia durante un servizio di Striscia la Notizia, non è passato inosservato. Subito dopo il servizio, Attianese è stato convocato e audito dalla commissione parlamentare d’inchiesta, il 15 marzo scorso, dove con documentazione alla mano ha rivelato importanti retroscena, come le minacce avvenute da parte dei suoi superiori quando il militare aveva fatto intendere di voler procedere alle vie legali per ottenere ciò che gli era stato negato.
“Non potevo più tacere su quanto mi era accaduto”
Le pressioni esercitate sul militare, tutte le altre documentazioni tra cui le 100 cartelle cliniche e naturalmente il file audio delle minacce, sono state subito acquisite dal presidente Giampiero Scanu, e da tutti gli altri membri della commissione, fra cui il segretario Gianluca Rizzo, che hanno immediatamente deliberato all’unanimità di inviare alla procura militare di Roma tutti gli atti del caporal maggiore. Attianese alla luce di questo ha affermato: “Per il rispetto che ho dello Stato che ho servito non potevo più tacere su quanto mi era accaduto. Lo faccio non solo per me, ma per tutte le altre vittime che ancora per timore e reticenze non riescono ad ottenere giustizia. La notizia che la procura si occuperà del mio caso, che non è l’unico purtroppo, è sicuramente un passo importante verso la verità. Ripeto non è per vendetta o per soldi, voglio solo giustizia per me e la mia famiglia”.
La commissione d’inchiesta sentirà anche i generali Mosca Moschin e Arpino
Domenico Leggiero, responsabile del Comparto Difesa dell’Osservatorio Militare e del lavoro della IV Commissione d’inchiesta, per l’utilizzo dell’uranio impoverito, ha dichiarato: “Prendiamo atto di un risultato mai visto prima. E questo è merito indubbiamente della IV Commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito che, mai come oggi, è inarrestabile e centrata sul far luce e chiarezza su questi annosi argomenti. Ma è anche grazie al coraggio di persone come Antonio Attianese, se i risultati iniziano a farsi vedere squarciando quel velo di omertà e dando coraggio anche a chi, come lui, sta passando gli stessi drammi umani e sanitari. Sono tantissimi, e molti più di quanto si creda le persone che vivono storie ancora peggiori di quelle di Antonio e che aspettano di essere ascoltati per avere attenzione, giustizia e tutela che meritano”.
La commissione non solo ha inviato tutta la documentazione alla procura militare, ma ha anche proposto in ufficio di presidenza l’audizione dei generali Mosca Moschini e Mario Arpino, Capo di Stato Maggiore della Difesa negli anni in cui il caso uranio impoverito è scoppiato.