Le confessioni religiose scendono in campo nel dibattito sul Fine Vita con una dichiarazione d’intenti a sostegno delle cure palliative. “Tutte le persone anziane con malattie croniche o inguaribili che si avvicinano alla fase finale della loro vita hanno il diritto di ricevere cure palliative incentrate sul controllo dei sintomi, la tutela della dignità e qualità di vita e il supporto alla famiglia”. E’ questo l’obiettivo principale della Carta delle Religioni per le Cure Palliative per le Persone Anziane, siglata da esperti e rappresentanti delle diverse fedi religiose provenienti da tutto il mondo, durante il workshop che si è tenuto a Roma il 30 e il 31 marzo presso la Pontificia Accademia per la Vita.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, almeno il 69% della popolazione che necessita di cure palliative è costituito da persone anziane. Pertanto è essenziale che la società “si impegni per garantire che tali cure rappresentino un diritto e quindi siano a disposizione di tutti coloro che ne hanno bisogno. Le cure palliative per le persone anziane dovrebbero essere inserite, a pieno titolo, in ogni sistema sanitario nazionale. Purtroppo, la scarsità d’informazione e formazione in cure palliative e la mancanza del sostegno istituzionale continuano a essere causa di sofferenze inutili”, si legge nel testo.
L’iniziativa è stata ideata e organizzata dalla Fondazione Maruzza Lefebvre D’Ovidio Onlus, in collaborazione con la Pontificia Accademia, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza e l’importanza delle cure palliative per le persone affette da malattie inguaribili. “L’obiettivo non è perseguire l’impossibile guarigione ma prendersi cura della persona nella sua totalità”, è il messaggio lanciato durante la due giorni di lavoro. Un messaggio rivolto anche al Parlamento, che ha ripreso la discussione sul Testamento Biologico. Fino a pochi anni fa le cure palliative erano associate solo alla fase terminale dei malati oncologici, ma non è così, spiegano gli esperti. “La Risoluzione 1649 del 2009 del Parlamento Europeo infatti sostiene che le cure palliative sono un’innovativa e sostanziale visione di cura insieme alla medicina attiva. Rappresentano una componente dell’assistenza sanitaria basata sul concetto umano della dignità, dell’autonomia, dei diritti umani, dei diritti civili, dei diritti del paziente e della percezione e concezione condivisa della solidarietà e coesione sociale”.
In Italia il riferimento alle cure palliative è contenuto nella legge 38/2010, in base alla quale tutti i malati affetti da patologia inguaribile hanno il diritto all’accesso ai servizi di cure palliative, “anche se gran parte della popolazione non è al corrente di tale diritto e persino tra i medici la conoscenza è spesso scarsa”, denuncia la Fondazione Maruzza. “C’è un’ingiustizia che è la dimenticanza dei malati e degli anziani”, ha sottolineato il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsigor Paglia, e “per questo ogni persona, nella sua libertà, continuamente esercita e invoca una responsabilità per sè e per l’intera umanità. Tutto ciò chiede di essere custodito con una cura particolare, soprattutto nei momenti di maggiore debolezza”.
La “Carta delle religioni per le cure palliative per le persone anziane”, contribuirà quindi a sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica su un tema di emergenza sociale quale la cura verso una fascia di popolazione che vede nei prossimi anni un aumento esponenziale in termini di numerosità. “Le religioni hanno nella loro diversità un comune sentire ed hanno la responsabilità di sostenere la dignità più alta di ogni uomo e di ogni donna”, ha aggiunto monsignor Paglia.
“Le religioni insieme possono davvero fare la differenza, perché parlano alle persone, ai medici, alle istituzioni di governo e possono promuovere e sostenere universalmente le cure palliative come cure fondamentali per i malati e delle loro famiglie”, ha detto Silvia Lefebvre D’Ovidio, esponente della Fondazione Maruzza Onlus. “Dobbiamo impegnarci moltissimo oggi perché i numeri crescono esponenzialmente e se non si fa qualcosa ora, gli ospedali saranno colmi di persone anziane malate e sofferenti. Questo non deve accadere”.
@PiccininDaniele