“Ma questa non è sicuramente la fine. Ci concentreremo ora principalmente su ciò che siamo più capaci di fare: infliggere punizioni agli infedeli nei vari paesi attraverso attacchi suicida e altre operazioni terroristiche. Sarà molto più facile per noi che combattere una campagna militare. Questa nuova fase sarà una lunga campagna terroristica”. Inizia con le parole di Naftali Granot, ex vice capo del Mossad, la simulazione tenutasi il giorno precedente agli ultimi attacchi alla metropolitana di Londra, da un gruppo di Top Mossad e ufficiali delle Idf, assieme ad esperti di terrorismo nell’ambito della quale avrebbero ipotizzato il peggiore degli scenari: un eventuale attacco al Vaticano da parte dell’Isis, come anticipato in un’intervista del 3 agosto scorso proprio da Uri Ben Yaakov,il Tenente Colonello della Riserva delle forze armate israeliane, anche lui presente.
La simulazione ha avuto luogo presso l’Idc di Herzliya, in Israele, nell’ambito del diciasettesimo World Summit annuale sul controterrorismo realizzata dall’Ict e tenutosi dal 11 al 14 settembre. Obiettivo della conferenza, che ha visto riuniti i maggiori esperti mondiali del controterrorismo, è stato quello di analizzare e confrontarsi in materia concernente i fattori influenzanti il controterrorismo e la cybersecurity.
Ma entriamo nei dettagli della simulazione, per certi aspetti interessanti in materia di controterrorismo. L’utilizzo delle simulazioni e l’importanza delle stesse ci verrà spiegato prossimamente in un ulteriore intervista – analisi su Ofcsreport.
I professionisti partecipanti hanno da prima simulato l’incontro delle leadership del gruppo terroristico e di seguito la pianificazione dell’attacco, con l’obiettivo di rafforzare la presenza del gruppo sul suolo europeo, dopo le oramai palesi sconfitte in territorio siriano.
Naftali Granot, interprete del capo del consiglio militare di Isis, ha ribadito la strategia di indirizzare la maggior parte dei suoi combattenti stranieri in Europa, nei loro paesi d’origine, dove sarebbero ben disposti a compiere attacchi terroristici, fornendo un elenco di obiettivi potenziali per il Califfato tra cui scegliere. La riserva Idf Lt.-Col. Uri Ben Yaakov, ha simulato il ruolo di capo dell’intelligence di Isis, ruolo che avrebbe ricoperto tra l’Inghilterra, la Francia, l’Italia e il Vaticano. Ben Yaakov ha presentato la possibilità da parte di Isis di avere ben 1.250 foreign fighters rientrati e che Londra resta il bersaglio meno semplice, perché la Gran Bretagna non fa parte dell’accordo di Schengen che consente un movimento più facile tra alcuni paesi europei. Dopo aver spiegato perché la Francia è stata un altro forte obiettivo per l’Isis, Ben Yaakov si è soffermato sul plausibile obiettivo: l’Italia e più specificamente il Vaticano.
Un simile attacco avrebbe “un grande valore simbolico perché l’Italia è il simbolo del cristianesimo”, ha affermato Granot, ribadendo che l’Inghilterra e la Francia hanno migliorato le loro misure di sicurezza dopo diversi attacchi terroristici, mentre l’Italia resta una delle poche nazioni europee ad essere stata risparmiata, fino ad oggi. Granot ha valutato la possibilità di “effettuare una missione suicida una domenica durante la messa, forse con la possibilità di” colpire “il Papa”.
A questo punto Ben Yaakov ha cercato di reindirizzare il dibattito da un attacco al Vaticano, al Papa, alla Maratona di Roma o ad una delle stazioni ferroviarie italiane in prossimità del Vaticano. Affermando che questi erano bersagli più facili del Vaticano, in quanto maggiormente protetto, ha precisato quali stazioni ferroviarie hanno i rilevatori di metalli e altre misure di sicurezza più elevate.
I “simulatori” Isis sono poi entrati nei dettagli operativi, discutendo sui determinati attacchi suicida e l’uso di un particolare drone che può essere acquistato su Amazon per soli 700 dollari.
Sono stati presi in considerazione i tipi di materiali che possono essere facilmente acquistati per assemblare esplosivi fatti in casa, fissando le distanze che le diverse parti della cella terroristica dovrebbero attraversare. La riunione è stata moderata dall’ex Idf Lt -Col. Eyal Dykan, svolgendo il ruolo di leader del Consiglio Shura dell’Isis e dal vice direttore dell’Ict, Eitan Azani, nella parte del capo della propaganda e con il leader, Abu Bakr Al Baghdadi, simulato dal fondatore dell’Ict, nonché noto esperto mondiale in materia di controterrorismo, il professor Boaz Ganor.