L’allarme terrorismo cresce in Europa, mentre da Hamas arrivano minacce all’Italia. Il gruppo terroristico responsabile dell’attacco del 7 ottobre contro Israele, nelle ultime ore ha accusato l’Italia dichiarando che “é partner di Israele nell’aggressione contro la Striscia di Gaza e il popolo palestinese”. “L’Italia è partner nell’aggressione contro il nostro popolo, dal momento che purtroppo ha scelto la destra, la parte destra della storia”, ha detto Basem Naim, uno dei leader di Hamas, puntando il dito contro il nostro Paese nell’intervista rilasciata al programma Agorà su RaiTre. “È un errore gravissimo che trasforma l’Italia in una delle parti nell’aggressione contro il nostro popolo. Israele non agisce da solo ma per conto di Germania, Gran Bretagna, Usa, Francia, purtroppo anche dell’Italia che ha inviato alcune truppe nel Mediterraneo. Possiamo soltanto dire che la comunità internazionale ha la stessa responsabilità di Israele in tutte le stragi commesse contro il nostro popolo”, ha aggiunto. Minacce neanche troppo velate considerata la nutrita presenza sul territorio nazionale di sostenitori del movimento terrorista di Hamas.
Ma la notizia di per sé non coglie di sorpresa, essendo un argomento che più volte abbiamo trattato anche in un recente passato .
Ed è grande la preoccupazione in tutta Europa, poiché il terrorismo jihadista è una minaccia costante in tutto il Continente e i continui arrivi di clandestini privi di qualsivoglia documento di identificazione e, comunque, lasciati liberi di circolare, non semplifica il lavoro delle varie Intelligence né tantomeno quello delle forze di sicurezza.
Secondo la polizia francese vi è un “alert” da non sottovalutare per la presenza in Europa di oltre 1.000 terroristi jihadisti pronti ad entrare in azione. Stamattina, alla stazione Bibliothèque François-Mitterrand di Parigi, una donna velata ha urlato ‘Allahu akbar’ e secondo alcune fonti, avrebbe lanciato anche minacce e inneggiando al terrorismo. La polizia, dopo aver temuto per la sicurezza visto che la donna avrebbe minacciato di farsi esplodere, ha aperto il fuoco ferendola all’addome.
Le autorità di Parigi hanno chiesto a tutti i cittadini di prestare attenzione a qualsiasi persona o gesto sospetti ed allertare le forze dell’ordine di quanto notato. Le Parisien, la scorsa settimana, ha reso noto, a supporto dell’allarme elevato, che tre studenti delle scuole superiori di Parigi sono stati arrestati perché sospettati di aver pianificato un attacco all’ambasciata israeliana in Francia. Nelle ultime settimane i sono terroristi islamisti hanno già colpito in Francia, dove un jihadista ceceno ha assassinato un professore. In Belgio, invece, un terrorista tunisino ha assassinato due tifosi svedesi, e negli Usa, dove è stata colpita a morte la presidentessa della Sinagoga di Detroit. In Germania, a Berlino, vi sono stati violenti scontri tra polizia e immigrati “filo-palestinesi”. Almeno 70 agenti di polizia sono rimasti feriti e 200 fanatici sono stati arrestati. Non sono mancati numerosi veicoli incendiati, lancio di bombe molotov e vari danneggiamenti di auto e negozi.
A seguito di questo, la Polizia spagnola ha istituito un Livello di Allerta Antiterrorismo (NAA) che stabilisce le linee guida generali che garantiscono l’individuazione, il monitoraggio, l’analisi e la valutazione continua del rischio di un attacco, nonché l’implementazione e il coordinamento di dispositivi preventivi nel caso necessari.
Proprio negli ultimi giorni, la Polizia spagnola ha arrestato a Malia, l’enclave spagnola in Marocco, Mustafa “Maya” Amaya, detto anche “al-Taliban”, ed è considerato il più grande reclutatore di terroristi islamici per le organizzazioni terroristiche jihadiste. Al-Taliban è nato in Belgio e ha la cittadinanza spagnola. Ha scontato una pena detentiva dal 2018 al 2022 per aver reclutato volontari per l’organizzazione terroristica dell’Isis e di Al Qaeda, ma ora è stato nuovamente arrestato nel corso di una campagna per sradicare il terrorismo islamico da parte della Polizia spagnola che ha iniziato a seguito della guerra in Israele e il timore della crescita del terrorismo jihadista.
In caso di attacco terroristico, i cittadini spagnoli dispongono di linee guida di base per l’azione per la loro sicurezza, contenute nell’Istruzione 6/2017, del Segretario di Stato per la Sicurezza, che stabilisce appunto le linee guida generali per l’azione dei servizi di polizia in caso di attacco terroristico.