80 vittime al mese solo in Italia: sono gli infortuni sui luoghi di lavoro che diventano tragicamente mortali. A causa di questo dato allarmante è stata istituita il 9 ottobre la Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, che arriva alla sua 66esima edizione proprio in un anno orribile per il numero di morti bianche.
Perchè una giornata nazionale? L’evento è organizzato dall’Associazione Nazionale dei Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro (ANMIL) e serve da una parte per ricordare le vittime, dall’altra per sottolineare l’importanza della prevenzione per la sicurezza. In realtà si tratta di un momento fondamentale per riaccendere i riflettori sul caso eternit: giovedì 27 ottobre infatti riprenderà davanti al Gup di Torino, Federica Bompieri, il secondo ‘processo Eternit’ che vede sul banco degli imputati i vertici della storica società di lavorazione dell’amianto, chiusa nella seconda metà degli anni Ottanta, per morti di amianto dell’Eternit di Casale Monferrato. Mentre il primo processo si era concluso con la condanna a 18 anni in appello per Stephan Schmidheiny, il magnate svizzero per anni proprietario della fabbrica, e con un’assoluzione davanti alla Cassazione che aveva ritenuto prescritto il reato di disastro ambientale doloso, a questa udienza preliminare il Giudice Bompieri sarà chiamata a decidere se processare o meno Schmidheiny per l’omicidio volontario di 258 persone, morte per aver lavorato/vissuto in un ambiente contaminato. Un processo simbolo per contrastare il problema della sicurezza e degli infortuni sul lavoro, e in tutto ciò anche la giornata nazionale per la sicurezza sul lavoro può giocare un ruolo mediatico.
La classifica dei lavori più pericolosi. Il sito americano di ricerca del personale, Careercast, ha pubblicato l’elenco dei mestieri nei quali si rischia maggiormente la vita. I dati sono ottenuti incrociando i risultati delle ricerche del Bureau of Labour Statistics e quelle del Center of diseas Control and Prevention. Tra queste professioni, alcune sono anche sottopagate. I dieci lavori che questo report mette in evidenza sono: muratori, con una media nel mondo di 31 mila dollari annui ma un alta percentuale di incidenti mortali; polizia penitenziaria, stipendio medio 41.500 dollari ma un alto tasso di depressione e rischi di malattie; medici da ambulanza e emergenze, che guadagnano 32mila dollari l’anno ma per le molte ore al lavoro sono spesso soggetti a incidenti; agricoltori, 64 mila dollari di busta paga media ma con pochi controlli dei macchinari utilizzati che provocano ferite, incidenti e morti.
Ci sono anche i vigili del fuoco, 46,8 mila dollari l’anno ma scottature e inalazioni di fumi tossici sempre presenti; assistenti sanitari, secondo questa classifica del Careercast, rischiano malattie nei reparti per soli 25 mila dollari l’anno; poliziotti, l’unico lavoro tra i pericolosi pagato bene, 60 mila dollari, e che dà la possibilità di numerosi giorni di assenza per malattia insieme ad un altro mestiere inaspettatamente molto pericoloso: i veterinari, arrivano a guadagnare 88 mila dollari l’anno ma l’interazione con gli animali aumenta il rischio di morsi, ferite e malattie. Tra i dieci lavori più rischiosi, quelli di chi deve guidare per guadagnare, quindi i tassisti, per gli incidenti con altre macchine con un guadagno di 25 mila dollari annuo e i camionisti, con uno stipendio medio di massimo 40 mila dollari o molto meno, come vi abbiamo mostrato nella nostra ultima inchiesta.
Il 9 ottobre deve essere in realtà un campanello per tutte le tipologie di lavoro, per far sì che le morti bianche diminuiscano sempre di più.