In Italia 1.200.000 ettari di suolo sono sotto il livello del mare e necessitano dell’azione di 754 centrali idrovore, le cui pompe tengono asciutto il territorio, aspirando le acque in eccesso e convogliandole verso il mare. Questa attività di salvaguardia idrogeologica di una parte importante del nostro Paese viene svolta con la sovrintendenza dei Consorzi di bonifica. Lo ha ricordato, in occasione della Giornata nazionale del Paesaggio – che si è svolta il 14 marzo scorso con manifestazioni in tutta Italia – Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei Consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi).
Secondo i dati diffusi dall’Anbi, dunque, le idrovore disseminate sul nostro territorio hanno una capacità di “sollevamento” pari a circa 4 milioni e 103 mila litri al secondo.
“E’ incredibile la visualizzazione di tale potenzialità – spiega Vincenzi – è come se, in un attimo, le pompe spostassero 4 milioni di bottiglie d’acqua”. Oltre la metà degli impianti idrovori è ubicato nel Nord Italia, dove il record spetta al Veneto con circa 300 centrali. A ciò va aggiunta la sorveglianza e la manutenzione, svolte dai Consorzi di bonifica, su oltre 9.233 chilometri di argini fluviali e marini. Senza l’azione di questa rete di difesa dalle acque, molti territori italiani tornerebbero in breve tempo acquitrinosi. Se il ricordo corre facilmente a Maremma, Agro Pontino e vaste aree della Sardegna, meno percepibile è l’azione svolta a tutela di un terzo della Pianura Padana e della “perla turistica” del litorale nord-adriatico (dalla Romagna al Friuli Venezia Giulia): entrambi sarebbero destinati a scomparire.
“La conservazione del paesaggio italiano è strettamente correlato, quindi, all’azione dei Consorzi di bonifica e un significativo riconoscimento arriva dalla Regione Lombardia – afferma il presidente dell’Anbi – promotrice della candidatura del paesaggio delle risaie a patrimonio Unesco”. Ma anche in Puglia, ricorda Vincenzi, “va ricordata la recente azione che ha impegnato il locale Consorzio di bonifica nell’abbattimento, di concerto con le autorità competenti, di alcune costruzioni abusive nella zona umida della Riservetta di Manfredonia. Il paesaggio – conclude Vincenzi – non va infatti solo conservato, ma anche difeso concretamente. Per questo torniamo a richiedere, con forza, l’accelerazione dell’iter parlamentare per l’approvazione della legge contro il consumo del suolo”.