“Il 90% di quello che fanno i Servizi segreti si può raccontare. Quello che resta è da tenere riservato nell’interesse delle operazioni e rimane da tutelare ”. Così Giampiero Massolo, ex direttore del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) e attuale presidente di Fincantieri, in un’intervista al magazine Ofcs.report, diretto da Francesca Musacchio.
“Il famoso segreto di Stato, la riservatezza”, ha aggiunto, devono essere uno “strumento di protezione. Non può esistere il segreto fine a se stesso. Devo dire con molto piacere che l’intelligence italiana non è mai stata interessata, e non lo è oggi, alla riservatezza per la riservatezza, al segreto a perdere”.
“Di fronte alla reazione della comunità internazionale che ha cercato di limitare l’espansione territoriale di Daesh, il terrorismo jihadista fa e farà crescentemente ricorso a quelle che tecnicamente si chiamano “azioni asimmetriche”: operazioni di terrorismo classiche sia nei Paesi protagonisti delle crisi internazionali sia in Paesi anche della nostra Europa, perché colpire in Occidente proietta potere, dà l’impressione ai proseliti che si sfida l’ordine costituito e da questo punto di vista di fronte al contenimento della loro espansione territoriale bisogna aspettarsi azioni di questo genere. Si riesce a contenere attraverso un continuo potenziamento delle azioni di intelligence e delle forze di polizia, di collaborazione reciproca, ma è molto importante “prosciugare l’acqua al pesce”, fare una mobilitazione generale di tutte le componenti delle nostre società perché si sviluppi una cultura partecipata e consapevole tra autorità e cittadini, anche da parte dei media e del mondo culturale”.
“In Italia – ha ricordato Massolo – abbiamo battuto il terrorismo nazionale attraverso una vera mobilitazione di tutte le componenti della società: questo deve avvenire in maniera crescente anche nel sistema delle azioni internazionali. Si batte con con le azioni intense di intelligence e polizia, organi deputati, si batte con lo strumento militare, con lo strumento diplomatico ma anche creando un clima diverso, attraverso una forte mobilitazione culturale”.
A proposito della minaccia terroristica rappresentata dall’Isis, l’ex capo dell’Intelligence italiana ha chiarito che è “reale e sussiste per l’Italia come per altri Paesi in Occidente”. In Italia siamo “consapevoli che il rischio c’è”, in qualche modo “l’attacco a Roma è visto e propagandato come una sorta di meta ultima. La minaccia è reale e sussiste per l’Italia come per tutti gli altri paesi dell’Occidente. I paesi vengono colpiti più per quello che fanno, che per quello che sono. Anche l’Italia è mobilitata contro il terrorismo e svolge un ruolo internazionale, ha una superficie di esposizione che non è inferiore a quella di altri Paesi occidentali. È questo che crea l’esposizione, bisogna essere consapevoli che non esiste la sicurezza assoluta nei Paesi occidentali ma – ha rimarcato l’ambasciatore Massolo – credo che una cultura della sicurezza partecipata tra cittadini e istituzioni aiuti a lavorare meglio”.
E ancora: “I fenomeni migratori sono connaturati allo sviluppo del mondo. Non illudiamoci troppo, se anche con la bacchetta magica stabilizzassimo tutte le crisi internazionali i flussi migratori continuerebbero. Sono in qualche modo una conseguenza naturale della globalizzazione e delle nuove regole d’ingaggio che governano praticamente il mondo”.
“Di fronte alla reazione della comunità internazionale che ha cercato di limitare l’espansione territoriale di Daesh, il terrorismo jihadista fa e farà crescentemente ricorso a quelle che tecnicamente si chiamano “azioni asimmetriche”: operazioni di terrorismo classiche sia nei Paesi protagonisti delle crisi internazionali sia in Paesi anche della nostra Europa, perché colpire in Occidente proietta potere, dà l’impressione ai proseliti che si sfida l’ordine costituito e da questo punto di vista di fronte al contenimento della loro espansione territoriale bisogna aspettarsi azioni di questo genere. Si riesce a contenere attraverso un continuo potenziamento delle azioni di intelligence e delle forze di polizia, di collaborazione reciproca, ma è molto importante “prosciugare l’acqua al pesce”, fare una mobilitazione generale di tutte le componenti delle nostre società perché si sviluppi una cultura partecipata e consapevole tra autorità e cittadini, anche da parte dei media e del mondo culturale”.
“In Italia – ha ricordato Massolo – abbiamo battuto il terrorismo nazionale attraverso una vera mobilitazione di tutte le componenti della società: questo deve avvenire in maniera crescente anche nel sistema delle azioni internazionali. Si batte con con le azioni intense di intelligence e polizia, organi deputati, si batte con lo strumento militare, con lo strumento diplomatico ma anche creando un clima diverso, attraverso una forte mobilitazione culturale”.
A proposito della minaccia terroristica rappresentata dall’Isis, l’ex capo dell’Intelligence italiana ha chiarito che è “reale e sussiste per l’Italia come per altri Paesi in Occidente”. In Italia siamo “consapevoli che il rischio c’è”, in qualche modo “l’attacco a Roma è visto e propagandato come una sorta di meta ultima. La minaccia è reale e sussiste per l’Italia come per tutti gli altri paesi dell’Occidente. I paesi vengono colpiti più per quello che fanno, che per quello che sono. Anche l’Italia è mobilitata contro il terrorismo e svolge un ruolo internazionale, ha una superficie di esposizione che non è inferiore a quella di altri Paesi occidentali. È questo che crea l’esposizione, bisogna essere consapevoli che non esiste la sicurezza assoluta nei Paesi occidentali ma – ha rimarcato l’ambasciatore Massolo – credo che una cultura della sicurezza partecipata tra cittadini e istituzioni aiuti a lavorare meglio”.
E ancora: “I fenomeni migratori sono connaturati allo sviluppo del mondo. Non illudiamoci troppo, se anche con la bacchetta magica stabilizzassimo tutte le crisi internazionali i flussi migratori continuerebbero. Sono in qualche modo una conseguenza naturale della globalizzazione e delle nuove regole d’ingaggio che governano praticamente il mondo”.