“Questa riforma non è contro la magistratura ma per la magistratura. Il pubblico ministero rimane un magistrato ma deve affrontare un concorso diverso e avere una cultura diversa da quella del giudice. Due funzioni, due carriere”. Lo ha detto Beniamino Migliucci, presidente dell’Unione Camere Penali, durante la conferenza stampa per il lancio della raccolta firme per l’introduzione in Costituzione della separazione delle carriere.
Magistrato e giudice non devono essere la stessa persona, dicono i penalisti insieme al Partito Radicale, la prima organizzazione ad aderire alla prossima campagna. Per attuare la riforma serviranno almeno 50000 firme entro la fine dell’anno. Semplice a dirsi ma non a farsi: nonostante siano in molti tra politici e anche magistrati a essere intimamente a favore di questa proposta, spesso non sono propensi a uscire allo scoperto. “La politica deve prendersi carico di questa riforma nonostante, quando in passato si affrontava questo tema, c’è stato il rischio di una strumentalizzazione da parte della politica stessa”, ha continuato Migliucci.
L’appoggio del Ministro Enrico Costa
Un momento delicato che sembrerebbe precedere quello di una vera riforma del procedimento penale. Il ministro per gli Affari Regionali, Enrico Costa, intervenuto alla conferenza, si è dimostrato favorevole alla proposta dei penalisti e, durante l’incontro, ha dichiarato: “Se non viene modificato il testo alla Camera ne trarrò le mie conseguenze e andrò contro la maggioranza”.
Un mondo politico spezzato che però, come dice a Ofcs Report lo stesso Costa, “non è solo una questione tecnica, non del tutto, è una questione di buon senso”.
Ne parlava già nel 1991 il giudice Giovanni Falcone, quando in un’intervista a La Repubblica espresse l’idea che il magistrato e il giudice dovessero avere e intraprendere carriere diverse e distinte.
“Da parte mia e da parte di Forza Italia c’è totale appoggio per questa iniziativa. Credo molto nell’utilità e nel senso di questa riforma. Puntiamo a 1 milione di firme”, ha detto il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta, dichiarando l’adesione di tutto il suo partito a questa raccolta firme. “Prevedo che entro il 2020 ci sarà la svolta. Spero che anche le altre forze politiche si uniscano per questa giusta causa”, ha spiegato a Ofcs Report Brunetta. Alla conferenza stampa tra gli ospiti era presente anche la compagna di Enzo Tortora, la senatrice Francesca Scopelliti, il segretario di Scelta Civica Enrico Zanetti , il senatore Vincenzo D’Anna e il magistrato Piero Tony, uno dei pochi ex pm a essersi schierato, da subito, a favore dell’introduzione della separazione delle carriere in Costituzione.