L’estate, purtroppo, qualche volta porta con sé, oltre la fine della scuola e l’arrivo delle vacanze, la triste notizia di qualche bambino deceduto per ipertermia, perché dimenticato dai genitori nel seggiolino in automobile. Siamo appena agli inizi di giugno e in Italia abbiamo già una vittima.
Eppure non dovremmo meravigliarci
Numerosi studi sul sonno evidenziano che la privazione di quest’ultimo produce effetti negativi di ogni genere sul nostro corpo e sulla nostra mente, fra cui, perdita di memoria e difficoltà di concentrazione. Uno studio dell’Università di Harvard evidenzia come disastri importanti, quali incidenti stradali ed errori in sala operatoria siano spesso causati da un inadeguato numero di ore di riposo.
Le mamme non sono immuni alle conseguenze della mancanza di sonno
Secondo la psicologa clinica Mia Scotland, autrice del libro “Why Perinatal Depression Matters” (Le cause della depressione perinatale), la nostra società sta sottoponendo le mamme a una vera e propria tortura, attraverso la privazione del sonno. In passato, quando le famiglie erano allargate, c’era sempre chi si prendeva cura del neonato e della madre, che poteva sempre contare su qualcuno per recuperare il sonno perso. Nelle attuali famiglie mononucleari il carico di lavoro relativo alla nascita di un bambino grava tutto sulle spalle della coppia genitoriale e, a causa della disparità di genere, soprattutto su quelle della madre. In più, quando si ripete un’azione quotidianamente, lo stress produce degli stati di black out e la mente può creare falsi ricordi: si ricorda di averla compiuta, anche se così non è.
Una strage che si potrebbe evitare
Se gli attuali assetti sociali non aiutano le mamme, la tecnologia è, invece, una preziosa alleata nella cura dei figli e nella gestione di attività quotidiane. Esistono supporti di vario genere per ricordare al genitore la presenza del bambino in auto.
Infant reminder è un’applicazione gratuita disponibile su apple store e google play. Si avvia prima di iniziare il percorso e si inserisce un indirizzo di arrivo. Si possono salvare le destinazioni di routine. L’applicazione produce allarmi sonori e visivi, dalla partenza fino a 10 minuti dall’arrivo, se l’applicazione non viene arrestata, sintomo di probabile dimenticanza.
Inoltre consente di inviare degli SMS o dei messaggi email, rispettivamente a un numero di telefono o a un indirizzo di posta elettronica precedentemente memorizzati.
Remmy è invece un dispositivo con un sensore di peso che, posto sulla seduta del seggiolino, emette segnalazioni acustiche sia per avvisare che se il bambino si sposta ovvero si slaccia la cintura, sia per ricordarti di prenderlo, quando l’auto viene spenta. Non necessita di attivazione.
Il cuscino salvavita è invece un cuscino che si inserisce nel seggiolino e che contiene un sensore di peso incorporato. Quando viene aperto lo sportello, se il bambino non è stato prelevato, suona un allarme.
Non si avvale, invece, della tecnologia Remove Before Landing. Si tratta, infatti, di un semplice portachiavi con nastro di sicurezza che collega le chiavi di accensione dell’auto direttamente alla base del seggiolino. C’è poi un kit per collegare il seggiolino alla portiera dell’auto, lato guidatore. E’ la connessione fisica in questo caso a fare da promemoria.
Il seggiolino che non c’è
La tecnologia per produrre un seggiolino allarmato c’è. Negli Stati Uniti è in commercio un prodotto della linea The First Years che dialoga con una app (iAlert).
Qui in Italia esistono vari brevetti. Il più “giovane” è Ricordati di me, depositato dall’Istituto Tecnico Enrico Fermi di Bibbiena.
Il Codacons ha progettato e brevettato, come ha spiegato in un’intervista a La Repubblica il presidente dell’associazione, “un sistema che rileva la presenza di bambini o animali sui sedili posteriori delle autovetture e avvisa il guidatore attraverso un allarme acustico quando viene spento il motore dell’auto –. Non solo: il sistema prevede anche un sensore di peso collegato alla centralina elettronica dell’automobile che, in caso di presenza a bordo di un bambino a motore spento e vettura chiusa, mette in funzione dopo 2 minuti il climatizzatore dell’auto, garantendo così la perfetta areazione dell’abitacolo”.
C’è una proposta di legge che vorrebbe rendere obbligatorio l’uso del seggiolino dotato di un sistema di allarme. Ciò che viene da domandarsi è se sia proprio necessaria una legge per poter vedere finalmente in commercio un prodotto che può salvare la vita ai bambini da una morte così paradossale e i loro genitori da un dolore senza fine. E, fosse anche uno il bambino salvato, varrebbe la pena produrlo.
@SimonaRivelli