Tradimento! E’ questa la prima e unica parola che viene in mente osservando ciò che hanno fatto i parlamentari di sinistra presenti a bordo della Sea Watch. E’ concorso nel reato, quanto meno sotto il profilo del concorso morale. Qualcuno, forse, dovrebbe iniziare a sporgere denunce e se ne dovrebbe dare massimo risalto. Come sarebbe doveroso richiamare i nostri ambasciatori e convocare gli ambasciatori olandese e tedesco e poi espellerli.
Si è chiuso in maniera quasi tragica un altro capitolo della folle storia della nave Sea Watch 3
Il comandante dell’imbarcazione, la tedesca Carole Rackete (eletta ormai leader della sinistra italiana radical chic) ha voluto scientemente compiere un gesto eclatante, dirigendo la nave verso la banchina nonostante la presenza di un motoscafo della Guardia di Finanza che ha rischiato di rimanere schiacciato tra il molo e, appunto, la Sea Watch3. Appena scesa a terra, la Rackete è stata tratta in arresto dalla polizia mentre i 42 stranieri a bordo sono stati presi in consegna dagli agenti e trasferiti nel centro accoglienza di Lampedusa per l’attesa ridistribuzione in altri paesi europei. Sbarcati, incolumi, anche i quattro parlamentari che si erano aggregati all’equipaggio per portare la loro personale solidarietà all’Ong.
Arrestata Carola Rackete
Il “capitano” Carola Rackete per un reato così grave, per le modalità di esecuzione, per la violenza utilizzata e quindi per il rischio di reiterazione, essendo elevatissimo, per non dire sicuro (anche alla luce delle modalità di realizzazione della condotta criminosa, aggravata dalla commissione dei reati già commessi), non può beneficiare della misura custodiale attenuata in forma domiciliare. Meno che mai in questo caso, in cui non ha domicilio in Italia. Questa è una vera aberrazione giuridica. Ma tant’è. La Rackete, fermata in flagranza di reato, ha comunque indicato un’abitazione a Lampedusa come domicilio dove rimanere agli arresti. Per il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio (lo stesso che indagò Salvini per sequestro di persona e che ha deciso gli arresti domiciliari per il capitano della Sea Watch), “le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti”. Entro le prossime 48 ore la Procura chiederà la convalida dell’arresto al giudice per le indagini preliminari che, a sua volta, fisserà l’udienza entro i successivi due giorni. Il rito ordinario, e non il processo per direttissima, è subordinato alla tipologia dei reati commessi dalla tedesca che vanno dalla violazione degli articoli 1100 del Codice della navigazione, che sanziona con la pena massima di 10 anni chi compie violenza o resistenza a una nave da guerra, al tentato naufragio, previsto dagli articoli 110 e 428 del codice penale, e sanzionato con la pena massima di 12 anni. La Sea Watch3, posta sotto sequestro dopo il forzoso attracco al porto di Lampedusa, verrà ora trasferita al porto di Licata in attesa di ulteriori provvedimenti dei magistrati inquirenti.
Il tradimento della sinistra
Ma quello che stona più di tutto in questa surreale vicenda, è il comportamento di quei parlamentari di sinistra che hanno partecipato a un’azione illegale nei confronti dell’Italia. La loro presenza a bordo e la “solidarietà” manifestata alla Ong, è un chiaro segnale di tradimento contro il Paese. Un tradimento che del resto fa parte della storia della sinistra italiana, da sempre schierata con i nemici della Patria.
“Solidarietà alle donne e agli uomini delle Forze dell’Ordine e della Guardia di Finanza in particolare, visto che poche ore fa hanno rischiato la vita per la scelta criminale della SeaWatch – dichiara Matteo Salvini – Da giorni stanno difendendo la legalità e i confini italiani, costretti agli straordinari da una nave pirata e da alcuni parlamentari di sinistra (tra cui un ex ministro) che anziché stare con le Forze dell’Ordine e con l’Italia hanno scelto di schierarsi con una ong tedesca che ha schiacciato una motovedetta delle Fiamme Gialle. I nostri finanzieri erano in grave difficoltà ma i parlamentari di sinistra applaudivano la capitana della Sea Watch”.