Sceglie la linea dura contro il governo l’Associazione nazionale magistrati (Anm) guidata da Piercamillo Davigo, che come preannunciato nelle scorse settimane, non ha partecipato all’apertura dell’anno giudiziario 2017.
La decisione è stata presa all’unanimità per protestare contro il mancato adempimento degli impegni assunti dal governo sul decreto relativo a pensionamenti e trasferimenti dei magistrati che prevedeva di ricondurre l’età pensionabile per tutti a 72 anni. L’obiettivo delle toghe è evitare vuoti di organico dopo i pensionamenti. Ma non solo: per il presidente Davigo c’è in gioco l’indipendenza della magistratura stessa. Altro nodo cruciale, per il sindacato delle toghe, è riportare il vincolo di permanenza dei magistrati di prima nomina da 4 a 3 anni.
E’ la prima volta nella storia che l’Anm ha deciso di non partecipare alla cerimonia in Cassazione. Erano presenti in sala, lo scorso 26 gennaio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i due presidenti di Camera e Senato e tanti ministri del governo Gentiloni.
Il primo presidente della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio, ha chiesto più prevenzione e pressione contro il terrorismo, ha elencato le sentenze che hanno fatto giurisprudenza: dalla maternità assistita, all’adozione del figlio del partner. Poi un duro attacco al processo mediatico.
Politicamente più rilevante l’intervento del ministro della Giustizia Orlando che ha definito “indifferibile” l’approvazione della riforma del penale, mentre riguardo la situazione delle carceri ha assicurato che l’emergenza del sovraffollamento “è cessata”.
Di fondamentale importanza, invece, per il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, è il superamento dei contrasti con l’Anm. Il sindacato dei magistrati si riunirà di nuovo il prossimo 18 febbraio, pronta a organizzare nuove forme di protesta, anche alla luce degli sviluppi dell’iter di conversione in legge del decreto Milleproroghe, a cui il governo dovrebbe presentare un emendamento relativo ai trasferimenti delle toghe.