Proseguiamo l’informazione sul grave caso dei falsi account Twitter denunciati da diversi utenti, oltre che da noi e da La Verità ieri e dal il Fatto Quotidiano oggi. Ricordiamo rapidamente i fatti:
- Sono state scoperte centinaia di account Twitter falsi, con nomi di fantasia (speriamo) e foto di ignari cittadini, anche stranieri – e almeno in un caso deceduti, che twittavano le stesse frasi.
- Gli account avevano migliaia di followers (circa 25.000 a testa) e migliaia di like e RT, ovviamente opera dei loro fratelli FakeBot.
- Gli account sono stati creati quasi tutti nell’aprile 2012.
- I FakeBot producevano con un algoritmo tweet identici acchiappa-like generici mischiati a messaggi più politici, filogovernativi.
- Il caso che ha fatto scoppiare il bubbone è un tweet di qualche mese fa su un fantomatico ritorno a casa di centinaia di persone dopo il terremoto, copia di un tweet vero fatto da un terremotato de L’Aquila.
- I FakeBot sono stati segnalati da diversi utenti Twitter, non dai solerti cacciatori di bufale e debunker attivissimi o meno, né tampoco dai giornaloni in crociata anti-algoritmi come La Stampa o La Repubblica.
- Una stima approssimativa calcola ben 50.000 FakeBot componenti questa allegra combriccola.