Non si ferma la violenza e le aggressioni contro le forze di polizia impegnate nei controlli stradali e sul territorio. Anche nel primo semestre 2018 il barometro delle aggressioni a carabinieri e agenti sulle strade segna una ennesima impennata. Sono stati infatti 1.192 gli attacchi fisici registrati dall’Osservatorio Sbirri Pikkiati dell’Asaps (Associazione sostenitori amici della polizia stradale), con un ulteriore preoccupante incremento del 5,5% rispetto ai 1.130 episodi catalogati nello stesso periodo del 2017.
L’Osservatorio, si legge in una nota, registra i soli attacchi fisici che hanno provocato lesioni refertate agli operatori di polizia durante i controlli su strada (escluse quindi le aggressioni avvenute nella gestione dell’ordine pubblico e le altre non conseguenti al controllo del territorio). Anche nel primo semestre il maggior numero di aggressioni ha riguardato l’Arma dei Carabinieri con 546 episodi pari al 45,8%, ma in calo rispetto al 48,3% dello scorso anno. Seguono le aggressioni alla Polizia di Stato con 514 episodi (43,1%), in netto aumento rispetto al 34,2% del primo semestre 2017; 124 gli attacchi alla Polizia locale (10,4%), stessa percentuale dello scorso anno. Il 2,4% ha riguardato altri corpi. La percentuale è leggermente superiore a 100 in quanto in alcuni casi nell’aggressione hanno riportato lesioni agenti di corpi di polizia diversi.
Ancora molto preoccupante la percentuale degli stranieri protagonisti delle aggressioni: 530 episodi (44,5%), in leggero calo rispetto al 46% dello scorso anno. In 334 attacchi (28%), l’aggressore è poi risultato ubriaco o drogato. In 192 attacchi (16,1%), è stata utilizzata un’arma propria o impropria (bastoni, oggetti o la stessa vettura utilizzata per travolgere l’agente).
Gli ingressi di una divisa al pronto soccorso sono in media 198 al mese (con una punta record di 270 a giugno), cioè oltre 6 al giorno, “come dire che viene rilasciato un referto ogni 4 ore”, aggiunge l’Osservatorio dell’Asaps.
“Allora ci ripetiamo ancora – commenta Giordano Biserni, presidente Asaps – Tutto questo avviene nell’indifferenza pressoché totale dell’opinione pubblica e della stessa politica. Posizione pericolosa e ingenua. Del dilagare della violenza contro le divise sulla strada dovrebbero invece preoccuparsi per primi i cittadini ancor più degli agenti e carabinieri perché dopo l’argine ci sono loro come destinatari e vittime di una violenza sempre più tracotante e ormai di fatto quasi impunita”.
Fsp Polizia: “Urgono maggiori tutele, taser a tutti e più garanzie”
“Non sono più procrastinabili seri interventi che aumentino dotazioni, tutele e garanzie per gli appartenenti alle Forze dell’ordine impegnati in tutti i servizi di controllo del territorio. In Italia, mese dopo mese, si consuma letteralmente un massacro di operatori della sicurezza nell’assordante e doloso silenzio generale, quasi che fosse normale, vestendo una divisa, andare a lavoro ed essere aggrediti – dichiara Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia, Federazione Sindacale di Polizia – Sette agenti feriti ogni giorno, referti alla mano, che diventano 1.192 in soli sei mesi, i primi del 2018. E questo solo durante i controlli su strada. I dati relativi al primo semestre del 2018, resi noti oggi dall’Osservatorio Asaps, sono impressionanti, specie se si considera che è stata registrata un’impennata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in particolar modo a carico degli appartenenti alla Polizia di Stato. Fare finta che questo non accada, o considerarlo ammissibile – continua – è vergognoso. A questa ordinaria follia si deve rispondere con dotazioni serie e diffuse, a partire dal taser per tutti; passando per la predisposizione di protocolli chiari che ci mettano in condizione di difenderci senza subire assurdi processi di piazza e meno che mai procedimenti giudiziari e disciplinari; puntando con fermezza sull’inasprimento della risposta dell’ordinamento alle violenze contro le Forze dell’ordine; per giungere fino a meccanismi di tutela reale, come una totale copertura di ogni genere di spesa e la previsione di risarcimenti significativi per il ferito e per l’Amministrazione di appartenenza a carico di chi, mettendo le mani addosso a un poliziotto, compie un reato gravissimo, contro una persona e contro lo Stato, le sue leggi, le sue istituzioni”.
“La dilagante violenza contro le Forze di polizia, che pur non si arruolano per fare i buttafuori – conclude Mazzetti – è lo specchio non solo di atteggiamenti delinquenziali sempre più tracotanti, ma purtroppo anche di una più generale e diffusa mentalità che ammette violenza generata dall’insofferenza alle norme e a chi, per dovere, le deve far rispettare. Il che, unito all’evidente tendenza di alcuni a criminalizzare sempre gli operatori della sicurezza, e a un’insufficiente sistema di tutele e garanzie indispensabili alla nostra difesa, non è degno di un paese civile che ci chiede di rischiare la vita ogni giorno per quattro spiccioli”.