Oggi siamo sotto attacco. Si, oggi siamo sotto attacco dall’autorità giudiziaria come classe antipolitica che da alcuni anni sta demolendo la architettura costituzionale di “pesi e contrappesi” dell’Italia. Si, inoltre, siamo sotto attacco delle autorità finanziarie europee (franco-tedesche) che da alcuni mesi hanno messo o vogliono mettere le mani sulle grandi aziende e gruppi italiani. Un paese sotto attacco e le discussioni dei media sono sul sesso degli angeli, sul decimale in più o in meno dei partiti e sulla durata del governo. Si offre in pasto, mediaticamente, alla gente (giustamente) inferocita gossip e pseudo inchieste sui politici e amministratori pubblici, con vicende private o pubbliche, per far accrescere il sentimento dell’antipolitica. Anzi, spesso chi causa o ha causato questi attacchi ne paga le colpe, come sta accadendo al M5S. Un sindaco, quello di Milano, che si è dovuto auto-sospendere per indagini in corso. Una sindaca, quella di Roma, che è in ostaggio di eventi giudiziari e di conseguenza non guida la città. Per non parlare dei sindaci, amministratori regionali, imprenditori che in questi anni sono stati arrestati, condannati e poi assolti dalla stessa magistratura, ma che la vera condanna quella sui media è stata e rimarrà nel tempo.
Un paese sotto attacco finanziario. Lazar acquista il 5,1 % della società Terna; Generali “France” è stata acquistata da Allianz; Unicredit ha (o è stata costretta?) a vendere Pioneer fund a Credit Agricole; Italcementi venduta ad Heidelberg; Mediaset scalata da Vivendi di Bollorè che ha già scalato Telecom Italia. Ma quando ci accorgiamo che siamo sotto attacco? Che tutti questi eventi sono tra loro collegati. Che c’è una regia, neanche tanto nascosta: rendere l’Italia debole attraverso l’indebolimento della politica e delle istituzioni italiane per fare shopping delle imprese “ghiotte” del nostro paese.
Sotto attacco da parte di chi? Della politica finanziaria di due paesi (Francia e Germania) alleati tra di loro per arraffare il più possibile in Italia. Appurato che tra qualche giorno con il cambio di presidente in Usa l’Italia potrebbe ritornare ad essere centrale in Europa con la gestione Trump e con l’abbandono della politica fallimentare di Obama.
La politica deve governare e non può essere impegnata solo per difendersi da questi attacchi. Se insieme governiamo, se ritorniamo al nostro ruolo, insieme con la gente, allora potremmo essere di nuovo tranquilli in questo paese e costruire un futuro moderno. Puliti, trasparenti, propositivi e chiari ma anche amministratori che governano le città ed i paesi con decisioni condivise.
@peppexpo