La nave Mare Jonio ha disobbedito per ben due volte all’ordine della Guardia di Finanza di spegnere i motori. Era più vicina a Libia e Tunisia ma ha fatto rotta verso l’Italia, sottoponendo gli immigrati a un viaggio più lungo. La nave non ha avvisato Malta e ha disobbedito alle indicazioni della guardia costiera libica. Sono gli elementi emersi fino a questo momento, secondo il Viminale, a carico della nave Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, con 49 migranti a bordo soccorsi ieri e ora ferma davanti a Lampedusa con divieto di attracco al porto. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha convocato un tavolo permanente composto da esperti e Forze di Polizia per valutare la situazione anche alla luce della direttiva emanata ieri sera.
“Chiaro intento di voler portare in Italia immigrati clandestini”
E proprio secondo le valutazioni del tavolo permanente al Viminale, fino ad ora sarebbero emersi elementi che dimostrano “il chiaro intento di voler portare in Italia immigrati clandestini. Nelle ultime ore, a conferma che la presenza di navi Ong è un incentivo alle partenze, si sarebbe verificato un naufragio davanti alla costa di Sabrata”.
Salvini: “Conto su arresto responsabili della nave”
“Nessun pericolo di affondamento né rischio di vita per le persone a bordo (come documentato da foto), nessun mare in tempesta – ha detto il ministro dell’Interno – Ignorate le indicazioni della Guardia Costiera libica che stava per intervenire, scelta di navigare verso l’Italia e non Libia o Tunisia, mettendo a rischio la vita di chi c’è a bordo, ma soprattutto disobbedienza (per ben due volte) alla richiesta di non entrare nelle acque italiane della Guardia di Finanza. Se un cittadino forza un posto di blocco stradale di Polizia o Carabinieri, viene arrestato. Conto che questo accada”.