Minacce e atto intimidatorio. È stata definita così la circolare emessa dallo Stato Maggiore della Difesa che interviene sulla manifestazione delle forze armate organizzata per domani, 7 ottobre 2020, in piazza Montecitorio che si riuniranno per esprimere il dissenso contro la legge sui sindacati militari. Nella lettera, che ha come oggetto proprio la manifestazione, si legge: “Si è avuto modo di apprendere che alcune Associazioni Professionali tra Militari a Caratteri sindacale avrebbero in animo di partecipare alle manifestazioni indicate in oggetto. Al riguardo si osserva he le iniziative di cui trattasi non risultano in linea con il quadro normativo e regolamentare vigente e, come tali, suscettibili di valutazione disciplinare. Tanto si rappresenta per opportuna informazione”.
Una doccia fredda alla vigilia di una manifestazione a cui rappresentanti delle forze armate parteciperanno liberi dal servizio.
A questo proposito, l’Unione sindacale italiana carabinieri, “ritiene doveroso precisare che il giorno 07 ottobre 2020, manifesterà in Piazza Montecitorio affinché vengano riconosciuti ai militari i diritti Costituzionali (art. 39). La nostra presenza – si legge in una nota – sarà in ossequio con quanto previsto dall’art 1472 del Codice Ordinamento Militare ‘i militari possono liberamente pubblicare loro scritti, tenere pubbliche conferenze e comunque manifestare pubblicamente il proprio pensiero salvo che si tratti di argomenti a carattere riservato di interesse militare (o di) servizio per i quali deve essere ottenuta l’autorizzazione’ e per tali motivi non accettiamo suggerimenti di alcun genere (scritti o verbali)”.
“La democratizzazione delle Forze Armate – conclude la nota dell’Usic – è un processo imprescindibile affinché tutti possano avere maggiori tutele, i militari relativamente ai propri diritti mentre ai cittadini per avere più servizi. Non accettare questo significa non rispettare il popolo italiano”.
In riferimento ai carabinieri, inoltre, esiste una sorta di contrasto tra circolari. Mentre lo Stato Maggiore della Difesa sostanzialmente ricorda ai militari che le manifestazioni sindacali non sono “in linea con il quadro normativo e regolamentare vigente e, come tali, suscettibili di valutazione disciplinare”, una circolare del 31 ottobre 2019 del Comando generale dei carabinieri, stabilisce che “al momento, in mancanza di diverse disposizioni normative, l’attività di tipo sindacale, in quanto di natura privatistica, non può essere svolta in divisa”.
Mininno(M5S): “Da Stato Maggiore atto intimidatorio. Sarò presente al fianco dei manifestanti”
La circolare ha innescato la polemica e suscitato le ire dei sindacati come Cgil, Uil e anche qualche esponente politico. “Mi è stata segnalata una circolare emessa dallo Stato Maggiore Difesa nella quale si minacciano conseguenze disciplinari nei confronti dei militari e delle associazioni professionali tra militari che intendano partecipare alla manifestazione indetta in Roma domani 7 ottobre, per chiedere al Parlamento una legge che garantisca al personale militare l’esercizio della libertà sindacale, garantito dall’articolo 39 della Costituzione e dalla storica sentenza n.120/2018 della Corte Costituzionale – ha dichiarato il senatore del Movimento 5 Stelle, Cataldo Mininno, vicepresidente della Commissione Difesa di Palazzo Madama – “lo Stato Maggiore Difesa dovrebbe sapere che anche ai militari è garantito manifestare pubblicamente il proprio pensiero e ogni tentativo di limitare tale diritto costituisce certamente un abuso. Ritengo questo atto intimidatorio particolarmente grave e, anche per tale motivo, sarò presente all’evento al fianco dei manifestanti”, conclude il senatore Mininno.
Cgil: “Si tenta di negare un diritto sancito dalla nostra Costituzione anche per i Militari”
Duro anche il commento del segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra che parla di “un vero e proprio atto intimidatorio con il quale si tenta di negare un diritto sancito dalla nostra Costituzione anche per i Militari, quello di manifestare liberamente”. E poi aggiunge: “Si minacciano conseguenze disciplinari nei confronti di coloro che intenderanno partecipare alla manifestazione indetta dai sindacati militari per domani, 7 ottobre, in piazza Montecitorio a Roma. Noi – prosegue Massafra – saremo a fianco delle Associazioni che hanno organizzato l’iniziativa per difendere un sacrosanto diritto democratico che ancora da parte di alcuni ambienti ci si ostina a negare. Il Paese ha bisogno di crescere e di modernizzarsi anche in questo settore delicato ed importante – conclude – recuperando un vuoto durato purtroppo a lungo, dalla nascita della Costituzione fino alla storica sentenza della Corte (n.120/2018) con la quale è stata sancita la libertà di associazione sindacale fra i militari”.
Uil: “Inaccettabile. Intervenga ministro della Difesa”
La Uil, inoltre, ritiene “inaccettabile la circolare emessa dallo Stato Maggiore della Difesa, alla vigilia della manifestazione dei sindacati dei militari che si svolgerà domani a Roma, in cui si paventano conseguenze disciplinari per coloro che intenderanno partecipare alla mobilitazione. Il sindacato confederale condivide i motivi della manifestazione e sostiene le associazioni che hanno organizzato una protesta giusta per chiedere al Parlamento una legge che garantisca al personale militare l’esercizio della libertà sindacale, garantito dalla nostra Costituzione e dalla sentenza della Corte Costituzionale nel 2018.
Chiediamo – conclude il sindacato – al Ministro della Difesa, on. Lorenzo Guerini, di intervenire prontamente sulla vicenda, permettendo ai militari di rivendicare i loro diritti senza dover subire ripercussioni”.
Cisl: “Domani saremo in piazza con le forze armate”
Dalla parte delle associazioni sindacali delle forze armate si è schiera anche la Cisl che ha annunciato la sua presenza a Montecitorio. “Domani saremo presenti, in piazza, al fianco dei sindacati militari per sostenere la loro volontà di associarsi sindacalmente così come ha anche recentemente espresso in un’importante sentenza la Corte costituzionale e per dire che il disegno di legge approvato dalla Camera dei Deputati e all’esame del Senato dovrà aiutare il processo di libera associazione fra i lavoratori e le lavoratrici con le stellette – dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga -Piuttosto riteniamo molto grave la nota emessa dallo Stato Maggiore Difesa che preannuncia provvedimenti disciplinari a carico dei partecipanti non essendo l’iniziativa in linea con l’attuale quadro normativo e negando un diritto riconosciuto costituzionalmente e ribadito dalla Suprema Corte anche per i militari. Le Associazioni che hanno promosso l’iniziativa di domani pomeriggio – conclude – sono realtà legittimamente costituite e pertanto la loro manifestazione di opinione è perfettamente esercitabile senza che alcun potere precostituito ne possa limitare le prerogative”.
L’evento, autorizzato dalla Questura di Roma, è promosso da Sinafi, Silf, Usaf, Saf, Libera Rappresentanza, Ncs, Siam, Silme, Usmia e Usic, che in una nota hanno spiegato le motivazioni della protesta: “La sentenza della Corte Costituzionale n. 120 del 2018 ha rimosso il divieto di costituire o associarsi in sindacato in capo ai militari delle Forze Armate e agli appartenenti alle forze di polizia ad ordinamento militare. La decisione della Consulta era l’occasione per riconoscere ai militari ciò che è stato negato per oltre 70 anni per ammodernare e uniformare i tre diversi modelli di relazioni sindacali che oggi insistono all’interno del comparto sicurezza e difesa. Non solo, questa storica sentenza era l’occasione per consegnare ai cittadini un apparato di sicurezza interna ed esterna più trasparente, efficiente e moderno”.
Oggi, però, è arrivata la doccia fredda, che molti interpretano come un vero e proprio atto intimidatorio ma che non fermerà la manifestazione.
Circolare Stato Maggiore Difesa
*Foto in evidenza www.difesa.it