La legge sui sindacati militari non piace alle Forze armate. C’è fermento nel mondo della Difesa, dove cresce il malcontento nei confronti di un provvedimento che avrebbe dovuto segnare una svolta per i diritti dei militari. Invece, pare che non sarà così. La legge sui sindacati sta per arrivare in Aula alla Camera e il testo non piace alle Forze armate al punto che, con una delibera votata all’unanimità, il Cocer interforze ha approvato un documento attraverso il quale chiede “rilevanti modifiche” e “critica fermamente il disegno di legge sull’associazionismo sindacale tra militari, ormai prossimo alla discussione in Aula alla Camera dei Deputati”.
Secondo il Cocer, sostanzialmente “il disegno di legge n.875 denominato ‘Corda’ non garantisce i diritti fondamentali dei militari, tradendo le aspettative del personale di tutto il comparto”. Ma non solo. “Tale documento normativo – si legge in una nota – oltre a mettere in serio pericolo la rappresentatività per un lasso di tempo imprecisato, non offre alle nuove organizzazioni sindacali gli strumenti legislativi idonei per tutelare adeguatamente i diritti del personale con le stellette, mimando la dignità di migliaia di donne e uomini che operano incessantemente sul territorio nazionale ed estero nell’ambito della difesa e della sicurezza”.
Dalla sentenza storica della Corte Costituzionale, che nel 2018 in modo ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del secondo comma dell’art. 1475 del Codice dell’Ordinamento Militare, che vietava la costituzione di organizzazioni sindacali da parte dei militari e l’adesione a quelle già esistenti, il mondo militare ha intrapreso un percorso per chiedere e ottenere una legge per disciplinare i sindacati militari in conformità alla sentenza. Nel frattempo, sono nate associazioni sindacali autorizzate dall’ex ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ed è partito l’iter per l’approvazione del disegno di legge firmato dalla deputata del M5S, Emanuela Corda. Ma questo testo ha raccolto sempre aspre critiche e adesso le Forze armate temono che diventi legge compromettendo, a loro modo di vedere, una possibile libertà sindacale.
“La Legge sindacale, tanto attesa, sta per essere approvata fortemente carente nei contenuti riguardo le tutele i diritti e la possibilità di far crescere il mondo sindacale militare – dichiara Antonello Ciavarelli, delegato Cocer Marina – La legge dei principi da cui nacque la rappresentanza militare, è ancora attuale perché è basata su gli stessi valori umani e di rispetto per la dignità dei lavoratori su cui si basa la Costituzione. Per la stessa, in Parlamento, ben oltre 40 anni fa ci fu un grande dibattito. Su questo provvedimento, invece, il Cocer è stato convocato in fretta e furia e ascoltato per pochi minuti. Eppure era indispensabile visto che buona parte dei deputati della Commissione difesa non ha svolto neanche il servizio di leva. Questa legge deve nascere dalle radici profonde della rappresentanza militare intrise di sacrifici di tanti colleghi e non dalle sue ceneri perché, come sembra, una tornata elettorale può essere sempre alle porte”.
Duro anche il delegato Cocer Esercito, Pasquale Fico, che ricorda: “Il rischio vero è che a giorni, se passasse il progetto di legge Corda, i militari italiani si troveranno per la prima volta in quaranta anni senza nessuna tutela. Probabilmente per un lunghissimo tempo. Il disegno di legge, che la maggioranza sembra intenzionata a far approvare così come è uscito dalla Commissione della Camera, non garantisce infatti molti dei diritti che ci siamo conquistati in questi anni e nel contempo crea non dei sindacati, ma dei simulacri di sindacati privi di qualsiasi strumento di tutela giuridica, contrattuale e morale per i militari italiani. Se così fosse – conclude – dovremmo ringraziare uno schieramento politico trasversale, di maggioranza e di minoranza, che ha preferito farsi incantare dalle sirene delle gerarchie piuttosto che tutelare i diritti di oltre 300mila cittadini in divisa”.
documento 9 luglio 2020 cocer interforze sindacato