a cura di Marco Rocco
Tutti parlano di ius soli, quasi nessuno collega tale strumento legislativo, contestatissimo, ad aspetti economici oltre che politici, che sono il vero motivo delle veementi pressioni per introdurlo.
Prima l’aspetto politico, relativamente semplice da comprendere: la spinta ad accettare migranti deriva dal piano obamiano di ingegneria sociale – che poi negli Usa è fallito grazie all’elezione di Donald J. Trump – mirato da una parte a fare arrivare nuovi cittadini con un imprimatur politico della sinistra Dem, ossia per farli poi votare Dem e quindi consolidare il potere nelle mani, appunto Dem, per circa 5 lustri, o qualcosa di simile. Dall’altra per innescare consumi di sussistenza e per abbassare il costo del lavoro, oltre che per poter meglio indirizzare le masse: si sa, più i cittadini sono ignoranti socialmente più è facile orientare le loro scelte politiche. In tutto questo la radice del problema sta nel fallimento delle ricette capitalistiche post reaganiane, dove l’accumulo di ricchezza e il mancato controllo della disoccupazione – tipici difetti capitalistici perfettamente teorizzati da J.M Keynes – hanno raggiunto livelli parossistici. Dunque, avere cittadini facilmente manipolabili e disposti a vivere con poco o nulla fa il gioco di chi è interessato a mantenere intonsa la propria enorme ricchezza.
In Italia è successo qualcosa di simile, nel senso che si è copiato Obama ma senza poi bloccare la deriva a fronte del cambio di inquilino della Casa Bianca; la logica vorrebbe che gli immigrati arrivino quando c’è bisogno di manodopera, ma non è questo il caso. Oggi anzi di lavoro ce n’è poco soprattutto in Italia, quindi più immigrati significa e significherà più disoccupazione. E più tasse per mantenerli (a stipendi minori comunque corrisponderanno minori contributi ed imposte incassate dallo Stato, con innegabili buchi di bilancio da coprire con nuovi balzelli, ndr). Approfondiremo dopo il motivo economico. Quello politico invece è precisamente quello Dem Usa, aumentare il meticciato per poi prendere i voti dei nuovi cittadini. Almeno all’inizio, perchè dopo gli immigrati il partito se lo faranno da solo e lì sarà la vera catastrofe (…).
Il vero, reale driver che giustifica lo ius soli ovvero l’introduzione di un meticciato diffuso è però economico: evitare a partire dagli Usa che il capitalismo collassi mettendo a rischio i grandi patrimoni che sono stati accumulati in 25 di globalismo sfrenato.
In aggiunta, in Italia esiste la complessità tipica di un paese che fa parte di un’unione monetaria volutamente imperfetta, ossia l’euro. A ciò va aggiunto l’inesorabile invecchiamento demografico, non si fanno figli perché costa troppo.
In breve, l’Italia dopo l’euro ha visto cadere la sua produzione industriale, la propria crescita ed il proprio benessere non tanto per proprie colpe quanto per un piano ben congegnato. L’euro era stato infatti costruito precisamente con il fine di frenare le svalutazioni competitive dei paesi europei. Svalutazioni che oggi invece vengono perpetrate dalla moneta unica – a vantaggio però tedesco – grazie alla presenza nella compagine eurica dei paesi deboli, usati come scusante per rendere più competitivi i beni germanici esportati in euro. Infatti, l’accumulo inflattivo tra Germania ed Italia, silenziosamente, anno dopo anno, ha fatto il lavoro sporco di rendere meno competitivi specificatamente i beni italici rispetto a quelli tedeschi. Da qui la bassa crescita, anche come derivata di tasse sempre in salita per sopperire all’ammanco di introiti derivati dalla stagnazione del PIL.
Dunque, per correggere i propri problemi derivanti – come abbiamo visto – dall’appartenenza all’euro, la soluzione è stata trovata in sede europea nel ridurre i costi del lavoro dei paesi in crisi. E per fare questo servono nel caso italiano – che non ha voluto svalutare del 35% gli stipendi come ha fatto la Spagna, solo per trovarsi 7 anni dopo con i giovani catalani a volere l’indipendenza – i migranti. Nella logica dei burocrati di Bruxelles detti nuovi cittadini dovrebbero anzi innescare nuovi consumi di sussistenza, ossia se gli si dà 35 euro al giorno a ciascheduno li spendono tutti. Ossia così si farebbe crescita, peccato che a pagarla siano gli italiani residenti.
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Lo ius soli nei paesi europei (Corriere della Sera, 16 giugno 2017)
Capita la ratio è facile chiudere il cerchio, ossia fatti arrivare i migranti che – si noti bene – non servono per produrre di più ma solo per abbassare il costo del lavoro italiano, bisogna renderli cittadini, per prendere il loro voto. Da qui deriva le legge sul ius soli italiana voluta da Dem che, guarda caso, se approvato sarà il caso di ius sanguinis corretto con le maglie tra le più aperte d’Europa.
Infatti, in base a tale progetto di legge, verrebbe concessa cittadinanza immediata a circa 800 mila stranieri senza alcuna o pochissima attinenza con la cultura italiana, in maggioranza islamici. Poi, poco meno di 100 mila all’anno, inclusi i figli di chi risiede da almeno 5 anni in Italia.
I risultati nel lungo termine saranno dirompenti: prima di tutto si terminerà l’unità culturale italiana, il bene più prezioso. In secundis si creeranno mafie importate, già succede con quelle nigeriane. Tertium, si abbasserà si il costo del lavoro ma parimenti si ridurrà il benessere dei cittadini italiani, in quanto per la legge della domanda ed offerta si abbasseranno gli stipendi di tutti, ovvero minori contributi versati (notasi, con inevitabili maggiori tasse a compensazione, quanto meno per tenere il piedi l’Inps).
In ultimo si romperà la coesione sociale in un paese con basi nazionali molto deboli. Ossia, in caso di conflitto armato – non da escludere nel lungo termine – vedo molto difficile che i nuovi immigrati combatteranno per difendere l’Italia.
Come conclusione possiamo affermare che si innescherà instabilità sociale oltre che politica nel paese, mettendolo alla mercè dei soliti ingombranti vicini degli ultimi 2000 anni. Ossia, i tentativi di approfittarsi del residuo benessere italico si moltiplicheranno ed avranno molto probabilmente successo, per il tramite dei soliti cooptati locali.
Va per altro ricordato un aspetto cruciale: nella difesa dello ius soli le testate italiane ricordano sempre che anche gli Usa ce l’hanno. Vero, ma con una grandissima differenza: lo ius soli americano, introdotto nella forma attuale da JFK, prevede che i cittadini Usa paghino le tasse in America a prescindere dalla loro residenza, una chiara forzatura che solo il dominus mondiale si può permettere. E rinunciare alla cittadinanza Usa è poi molto difficile, guarda caso. Ecco spiegato il motivo del fatto che i legislatori americani abbiano previsto di dare la cittadinanza a chi nasce nel loro paese, così prenderanno le loro tasse a vita. Chiaramente lo ius soli italiano non prevede tale “privilegio”. Questo aspetto ritengo non ve l’abbia citato quasi nessuno…