Immigrazione, terrorismo e crisi politica. Sono questi i temi principali che hanno scandito l’agenda italiana nel 2016. L’emergenza migratoria al primo posto: 168.542 migranti sbarcati sulle coste italiane dal primo gennaio sino a fine novembre. L’anno che è passato si appresta a toccare il nuovo record per quanto riguarda il numero degli arrivi in Italia. Prima di avere le stime finali dal Viminale, si registra un aumento del 17,28% degli arrivi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I migranti accolti sono oltre 175.000 a fronte dei 103.792 del 2015 e ai 66.066 nel 2014.
Il terrorismo poi, nella sua accezione più ampia, ha coinvolto l’Italia. Da quello interno, soprattutto sul fronte anarchico, alle misure di controllo e di prevenzione (cyber-security in testa ma anche maggiore presenza dei militari), la percezione dell’insicurezza dei cittadini è aumentata rispetto agli anni passati. L’uccisione a Sesto San Giovanni del presunto killer di Berlino, Anis Amri,conferma quanto la rotta italiana sia uno snodo fondamentale per gli spostamenti di terroristi di matrice islamica e per il traffico delle armi.
A queste criticità si aggiunge una cornice politica e governativa distante dalle richieste e dalle necessità dei cittadini italiani. La vittoria del no al referendum ha portato alle dimissioni da primo ministro di Matteo Renzi e più in generale all’affermarsi di un nuovo voto di protesta contro il Governo. Un fronte eterogeneo, che ha bocciato non solo la riforma costituzionale che avrebbe modificato l’assetto istituzionale del nostro Paese, ma anche le politiche messe in campo dalla compagine governativa soprattutto in materia di occupazione e sicurezza.
28 maggio. Immigrazione, Unhcr: 700 dispersi nel Mediterraneo in 3 giorni in altrettanti naufragi. La stima ricostruita dall’organizzazione parla di oltre 60 vittime, tra cui anche alcuni neonati e centinaia di migranti dispersi nella traversata del Canale di Sicilia. Anche il 2016 è stato caratterizzato da numerosi sbarchi nelle coste italiane per cui è stata scelta solo una data simbolica dell’emergenza migratoria che continua a coinvolgere l’Italia e l’Europa intera.
18 maggio. Mafia, agguato a fucilate al presidente del Parco dei Nebrodi. Giuseppe Antoci, già nel mirino delle minacce da parte della resistente mafia agraria, si salva grazie alle misure di sicurezza per lui disposte. Da poco passate le due di notte, la macchina di Antoci viene fermata su una strada di montagna nei pressi di Santo Stefano di Camastra. Gli attentatori hanno sparato sulla carrozzeria dell’auto blindata che ha retto all’urto dei proiettili. Risolutorio l’intervento di una volante della polizia che stava seguendo con discrezione l’auto di Antoci. Il conflitto a fuoco generatosi ha allontanato gli aggressori. “Se pensano di fermare con il piombo la mia azione di legalità si sbagliano di grosso”, ha commentato Antoci, che si è impegnato pubblicamente nel bloccare il business delle concessioni demaniali ottenute dai boss locali a un prezzo molto più basso del dovuto, tramite minacce e corruzione degli amministratori.
24 agosto. Terremoto Amatrice: la terra trema. Il bilancio finale è di 299 vittime e oltre 300 i feriti trasportati nei vari ospedali delle aree coinvolte. La prima scossa del sisma nel Centro Italia avviene alle 3:36, magnitudo 6.0 e con epicentro lungo la Valle del Tronto, tra i comuni di Accumoli e Arquata del Tronto. “Amatrice non esiste più”, le parole a caldo del sindaco Sergio Pirozzi. Uno sciame sismico che ha lasciato macerie, distruzione e paura. La scuola di Amatrice crolla nonostante i recenti lavori di messa in sicurezza dell’edificio. La procura di Rieti indaga per stabilire le responsabilità sull’accaduto. Una seconda forte scossa di magnitudo 5.9 si registra nel maceratese il 26 ottobre. Mentre soli quattro giorni dopo, il 30 ottobre, un altro fenomeno sismico di 6.5 magnitudo (il più forte in Italia dal terremoto in Irpinia nel 1980) si verifica nell’area di Norcia senza provocare vittime.
27 novembre. Terrorismo, attentato anarchico alla stazione dei carabinieri Corticella di Bologna. Un ordigno rudimentale composto da due taniche di benzina con innesco ha divelto il portone e provocato gravi danni alla struttura: nessun ferito. L’ipotesi più accreditata dagli inquirenti resta la pista anarchica. Sarà fermato l’11 dicembre dai carabinieri di Bologna, Cedric René Michel Tatoueix, francese di 36 anni, che secondo gli investigatori avrebbe partecipato alle fasi propedeutiche all’attacco della caserma. Tatoueix è considerato organico al gruppo responsabile dell’attentato e in contatto con ambienti anarchici di livello nazionale, nonché conosciuto per aver preso parte a numerose manifestazioni di antagonisti in Italia e denunciato per gli scontri al Brennero. L’uomo, senza fissa dimora, faceva il giocoliere di strada sia a Bologna che in altre città italiane.
4 dicembre. Referendum costituzionale: Renzi si dimette da primo ministro. Il no alla riforma della Costituzione vince con il 59,12% contro il 40,88% del sì con un’affluenza del 65%. Il 7 dicembre il premier Matteo Renzi ufficializza le sue dimissioni in un incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Si apre una velocissima crisi di governo che dura giusto qualche giorno. Il 12 dicembre il giuramento del nuovo Esecutivo guidato da Paolo Gentiloni. Tra le novità la parlamentare Pd, Valeria Fedeli, come ministro dell’Istruzione, l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti, Marco Minniti, che passa alla guida del Viminale, con il conseguente nuovo incarico di Angelino Alfano alla Farnesina.
23 dicembre. Ucciso a Sesto San Giovanni Anis Amri: il presunto killer di Berlino. Nella notte viene fermato da una volante della polizia per normali controlli presso la stazione del comune milanese. L’uomo era appena arrivato in treno dalla Francia, dopo che lo scorso 19 dicembre aveva travolto e ucciso a bordo di un tir 12 persone nei pressi dei mercatini di natale della capitale tedesca. Tra le vittime sei tedeschi, un polacco (l’autista del camion), un’israeliana e l’italiana, Fabrizia Di Lorenzo, in un primo momento data per dispersa.