Supereranno quota 500 i migranti nella tendopoli di via Ramazzini a Roma. Nella notte fra il 17 e il 18 ottobre 4 autobus hanno portato nell’hub del Municipio XII altri transitanti. Visti i recenti avvenimenti nel quartiere e l’ultima denuncia presentata il 12 ottobre in Tribunale, si prevede un ulteriore scontro fra richiedenti asilo e residenti.
Poco più di una settimana fa infatti, una donna si è rivolta alle autorità dopo che sarebbe stata minacciata da un uomo di colore residente nella struttura fra via Ramazzini e via Portuense. Stando a quanto riferito dalla signora, le minacce le sarebbero state indirizzate perché lei avrebbe chiesto a un uomo che stava frugando nella spazzatura di non sporcare lo spazio antistante ai cassonetti perché era stato appena pulito dall’Ama. All’invito della donna, che era in via Piervettori nei pressi dell’Hub, l’uomo avrebbe risposto mostrando una spranga. Tutto questo sarebbe accaduto alle 10:30 del mattino del 10 ottobre, in pieno giorno. Ciò ha fatto in modo che la signora potesse scattare delle foto a chi l’avrebbe minacciata.
La situazione a Monteverde, quindi, si sta surriscaldando.
Una soglia minima di 150 persone ospitabili con nessun tetto massimo, infatti, e un quartiere sull’orlo di esplodere per la tensione che da mesi è in crescendo a causa della presenza dei migranti, è la ricetta per l’instabilità che da mesi si sta cucinando nella Capitale, dove proprio il centro di accoglienza di via Ramazzini sarebbe il responsabile di una “escalation di insicurezza” verificatasi negli scorsi mesi.
L’Hub è situato nel parcheggio della Croce Rossa di via Ramazzini, nel XII Municipio, nella zona di Monteverde ed è attivo dallo scorso luglio, periodo in cui l’affidamento del servizio di accoglienza è stato dato all’ente. Fra le lamentele di chi abita il quartiere avevano cominciato a crescere paura e sospetto per i rumours di continue intimidazioni e minacce a chi entrava in contatto con gli ospiti dell’Hub. Dall’estate scorsa, però, le tensioni sembrano essere aumentate. Il 27 settembre scorso si è toccato un punto di non ritorno nei rapporti di chi è al di là del muro di Villa Ramazzini e chi ne è al di qua.
Si verificò infatti una aggressione ai danni di una donna di 60 anni che fu portata in ospedale per le lesioni provocate dai colpi ricevuti. Fra i danni più gravi l’asportazione della milza, ormai spappolata. Dopo poche ore dall’accaduto venne arrestato un senegalese collegato alla vicenda: era residente del centro. Da ottobre, dunque, il clima cominciò a diventare infuocato. Il 3 dello stesso mese una rissa scoppiò proprio all’interno dell’Hub di via Ramazzini , tale da necessitare l’intervento della polizia per essere sedata.
Pochi giorni dopo arrivò l’esposto-denuncia a cura dell’avvocato Francesco Bolognesi e a firma dell’area di Fratelli d’Italia, fra questi il consigliere alla Regione Lazio Fabrizio Santori e il consigliere al municipio XII Giovanni Picone. La denuncia mise al corrente la Procura di Roma su quanto stava avvenendo nel quartiere. Il testo infatti dava conto di quanto le abitudini di vita del quartiere fossero cambiate per i problemi, a volte riportati come al limite della civiltà, nella convivenza con i richiedenti asilo. Oltre il pericolo per l’incolumità delle persone, venivano denunciate le condizioni igienico-sanitarie non ottimali e gli odori pesanti provenienti dai bagni a ridosso di zone di ampio passaggio. Ma gli oltre 200 sottoscrittori non firmarono l’esposto solo per lamentarsi, bensì per proporre una soluzione: chiedere la revoca dell’affidamento del servizio alla Croce Rossa. In poche parole: questo Hub non s’ha da fare.
E il motivo di tale richiesta sarebbe giustificato da una risposta della Prefettura che soltanto il 22 agosto aveva mandato informazioni alla presidenza del Municipio XII. Il tutto avvenne infatti con una precisazione: “Qualsiasi violazione di legge che venga segnalato alle autorità locali – aggiungeva la Prefettura – sarà considerato grave violazione delle regole del centro” e quindi “potrà dar luogo all’adozione di conseguenti misure” fino “alla revoca delle misure di accoglienza”. Fino ad arrivare alla denuncia dell’11 ottobre che ha messo l’ultimo tassello in questa guerra che parte del quartiere ha cominciato già a intraprendere.
Il giorno prima dell’ultima denuncia Francesco Rocca, presidente nazionale della Cri, in un tweet si era detto “spaventato da trasmissioni che oramai eccitano e fomentano intolleranza e guerra tra poveri”. Rocca presumibilmente si riferiva alla partecipazione a trasmissioni televisive della parte più contraria alla presenza dell’Hub. La Croce Rossa ha ricevuto l’affidamento temporaneo del servizio per un importo, come riporta l’avviso della Prefettura di Roma, di 35 euro per migrante. L’accoglienza dovrebbe avere carattere temporaneo, i migranti dovrebbero transitare dall’Hub per poi ripartire verso le destinazioni che desiderano raggiungere.