Gli organizzatori parlano di 70 mila presenze. Ma settantamila persone si vedono durante la finale di Champions league allo Stadio Olimpico. Forse ad ingannarli è stata la prospettiva dal palco con le bandiere di partito alzate. La manifestazione del Pd a piazza del Popolo forse non ha scaldato, fino in fondo, i cuori degli italiani. Ma duecento pullman e diversi treni sono arrivati nella capitale per protestare contro il governo Lega-M5s.
L’affluenza maggiore sarebbe arrivata dalla Toscana, l’Emilia Romagna, la Liguria e la Lombardia. Qualcuno anche dalla Sicilia e dal sud Italia. Tutti accorsi per sostenere il partito con il claim della giornata “Per l’Italia che non ha paura“.
Tutti i big dei dem erano presenti. Maurizio Martina, Matteo Renzi e Matteo Orfini. Insieme anche dei giovani Democratici che sono intervenuti sul palco romano.
Diverse le ambulanze arrivate sul posto per malori dovuti al caldo e critiche dovute all’organizzazione urbana. “Fanno passare le macchine qui per sabotare la manifestazione”, ha urlato un uomo. È vero che le automobili venivano fatte passare al lato, ma come succede anche nelle prime domeniche di saldi a via del Corso dove l’affluenza di persone è stata quasi la stessa.
Durante la manifestazione i temi trattati hanno spaziato poco, per lo più si è parlato di Genova, Ilva di Taranto, immigrazione e Governo.
A volte, diciamolo, sembrava che molti di quelli saliti sul palco si parlassero addosso e anche per questo l’entusiasmo, seppur presente, vacillava. Tuttavia la piazza sembra essersi svegliata con l’intervento del leader del Pd, Maurizio Martina. Sicuramente il più acclamato dalla folla che ha anche intonato un canto in suo onore.
“Questa è la piazza della speranza, la piazza del futuro, la piazza del cambiamento. A qualcuno piacciono i balconi, a noi la piazza aperta e di tutti”, ha esordito Martina dopo aver ripetutamente ringraziato tutti i presenti al comizio. “Siamo qui perché abbiamo a cuore innanzitutto l’Italia. Il nostro compito è dire agli italiani che c’è un futuro migliore e che rabbia e paura si possono sconfiggere, questo è il compito della politica”, ha spiegato.
Il Partito Democratico che ha governato negli ultimi anni ha perso molto del suo ‘smalto’, soprattutto dopo la Caporetto del 4 marzo, dove non è uscito bene dalle elezioni. Anzi, i dem hanno registrato il consenso minimo nella loro storia perdendo valanghe di elettori. Tuttavia, c’è da dire che la manifestazione non è stata un flop, e forse nel suo intervento Martina ha voluto anche fare un po’ di autocritica, prendendo la palla al balzo: “Da questa piazza – ha detto – io voglio dire a tanti elettori del centrosinistra che il 4 marzo non ci hanno votato: abbiamo capito. Adesso, però, ci date una mano perchè l’Italia non può andare a sbattere per colpa di questi che governano in modo folle. Abbiamo capito la lezione, voltiamo pagina, guardiamo avanti”.
Non poche, invece, sono state lo stoccate che il leader democratico, e non solo lui, ha lanciato verso il Governo e in particolare ai Ministri Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
“Di Maio, Salvini non tiene un Paese se viene governato dall’odio, da Ministri che passano il loro tempo a insultare. A proposito di assassini politici, vergognatevi. In un Paese che ha vissuto il dramma di riformisti uccisi. Andate a rileggervi la storia. Noi combatteremo in Parlamento e fuori dal Parlamento. Se avete a cuore la sicurezza e la democrazia dimostrate di voler combattere la xenofobia e il razzismo”, ha chiosato.
Martina ha poi aggiunto: “Altro che andare a cena con qualche organizzazione che andrebbe chiusa. Noi siamo figli della Resistenza e non ce lo dimentichiamo”. Un lungo discorso, un duro attacco a Salvini che è continuato sulla questione giustizia: “Salvini, restituisci i 49 milioni sottratti ai cittadini”. Una frase che è piaciuta tanto alla folla che ha cominciato ad urlare ‘onestà-onestà”. Maurizio Martina non ha risparmiato nemmeno il Ministro di Maio, asserendo come i 5 Stelle abbiano “assecondato l’inciucio sulla Rai tra Berlusconi e Salvini. Di Maio ha fatto il cameriere ad Arcore. Ha sigillato il nuovo contratto tra Berlusconi e Salvini”.
Tre ore di attacchi al nuovo Governo, dove una delle parole più usate è stata ‘razzismo’.
Il decreto sicurezza di Salvini non è stato apprezzato e i presenti dem in piazza hanno reagito con disprezzo e preoccupazione. Ora chi potrà far finta di accogliere i migranti?
Si fa per scherzare, s’intende, ma se tutti i 70mila presenti in piazza avessero ospitato 1 o più bisognosi nelle loro case o semplicemente nella parrocchia piu vicina, avremmo avuto tutti questi problemi? Non lo sapremo mai.
Il Partito Democratico,però, vuole rinascere dopo le sue lotte interne perché anche queste hanno contribuito alla perdita di elettori. Fino a quando tra di loro non ci sarà unione le piazze potranno pure riempirsi ma nessuno gli darà fiducia. Non è una manifestazione a cambiare la carte in tavola e questo lo sanno anche loro.
C’è da dire che l’era di Matteo Renzi è finita, dei due Matteo è stato Salvini ad avere la meglio. Ora è il tempo di Maurizio Martina, l’ha deciso la folla in piazza del Popolo e speriamo che non sbagli anche questa volta.