Il caso Consip, certo, e pure l’addio alla politica di Rosy Bindi e l’indagine sul senatore Carlo Giovanardi, ma questa è stata anche la settimana dello sport, o meglio, della giustizia sportiva, di Donald Trump, poi della prima comparsata televisiva (di discutibile successo) di Davide Casaleggio, ma soprattutto di Silvio Berlusconi. Ancora una volta, dunque, Twitter ha innalzato in classifica hashtag di tutto rispetto.
Lunedì sera fra gli hashtag più voga è spuntato #Consip. Si è appreso, infatti, che Gianpaolo Scarfato, capitano del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, che ha condotto l’indagine, è indagato per falso perché avrebbe manipolato un’intercettazione, attribuendo ad Alfredo Romeo, l’imprenditore e principale indagato dell’inchiesta, la frase “Renzi (Tiziano, ndr), l’ultima volta che l’ho incontrato”, in realtà, si apprende ora, pronunciata dall’ex parlamentare Italo Bocchino. Visto che l’inchiesta Consip ha rallegrato soprattutto il Fatto e il suo direttore Marco Travaglio, che al caso ha dedicato pagine e pagine, su Twitter in molti si sono divertiti. Come ad esempio @DavideDellarole, che implora in romanesco: “Ve prego, fateme vede’ la faccia de Travaglio, ve prego”. @_cogico sfotte: “Adesso Travaglio sta facendo uscire un’intercettazione sulla nonna di Renzi, che pare invischiata in un traffico di dentiere”, mentre @enricovergoni si fa serio: “Sulla vicenda Consip e Tiziano Renzi penso che Travaglio dovrebbe chiedere scusa ad Indro Montanelli”, per il quale il direttore del Fatto si vanta sempre di aver lavorato.
Hashtag di prestigio anche quello riferito al parlamentare Carlo #Giovanardi, indagato per presunte pressioni sulle istituzioni al fine di agevolare un’impresa modenese sospettata di complicità con i clan, e quello su Rosy Bindi che ha annunciato l’addio alla politica. @MovArturoEmilia, conoscendo le battaglie “proibizioniste” del primo, consiglia: “Giovanardi, se sei teso e preoccupato, ti consigliamo una canna…ah già, no”. Quanto alla Bindi, si rammarica @PDUmorista: “La Bindi lascia il Parlamento dopo 28 anni. Peccato, altri sei ed era tuo per usucapione”. Cattivissimo @ArsenaleKappa:” Rosy Bindi lascia la politica. Invariata la quota rosa presente in Parlamento”.
Hashtag di successo è stato anche #Cassimatis. Due giorni fa, infatti, il Tribunale di Genova ha sentenziato che Beppe Grillo non avrebbe potuto sovvertire, silurando la trionfatrice, il risultato delle “comunarie” genovesi, vinte, appunto, da Marika Cassimatis. @Didos73 azzarda una previsione: “Il momento in cui il M5S invocherà i “giudici politicizzati” è vicino, molto vicino”, mentre @HeinrichTreviri si adegua al linguaggio pentastellato: “Grillo dovrà pensare qualcosa di più serio delle vaffancularie”. Infine @DarioBallini che mette brillantemente tutto insieme: “Ricapitolando: Bindi si ritira, Cassimatis vince il ricorso, Consip era ’na fregnaccia, Giovanardi è indagato. È proprio la Settimana Santa”.
Da evidenziare, però, che di tendenza è stato anche l’hashtag #Pecoraro, vale a dire Giuseppe, procuratore generale della Federazione italiana giuoco calcio, il quale prima va in Commissione parlamentare antimafia a dire che c’è un’intercettazione nella quale Agnelli dimostra di sapere dei rapporti fra la società e alcuni esponenti della ’ndrangheta; poi, dopo qualche giorno, nella stessa commissione ritratta tutto, sostenendo che si era trattato solo di una interpretazione. Risultato? @PietroSalvatori twitta: “È richiesta urgentemente un’ambulanza in Commissione Antimafia”, mentre @ricci_davide77 picchia più duro: “In un Paese appena appena normale uno come Pecoraro farebbe la fine di Giordano Bruno”. Sfotte, infine, @Rigagnolo: “Pecoraro dice che Agnelli finanzia gli scafisti. Anzi no. Cioè, forse”.
Davide #Casaleggio ha scelto Otto e mezzo di Lilli Gruber per esordire in tv, ma la performance non è stata molto apprezzata. E infatti la giornalista @lauracesaretti1 scrive: “L’unica notizia uscita dall’ammucchiata orgiastica di Otto e mezzo è che il “trota” Casaleggio è sotto la soglia media di intelligenza”. E quando Gianluigi Nuzzi, uno dei giornalisti invitati per porre qualche domanda al nuovo (forse) leader del M5S, afferma che Casaleggio padre “era uno studioso e un filosofo”, @davidallegranti, del Foglio, proprio non ci sta: “Ma non diciamo puttanate”.
Inevitabile vedere nella lista degli hashtag più di tendenza anche Donald #Trump, che pochi giorni fa ha lanciato 59 missili su una base aerea siriana. @ArsenaleKappa interpreta il modo in cui Trump avrebbe avvisato prima Putin: “I russi avvisati prima dell’attacco missilistico: “Toglietevi da lì sotto”…”, mentre @FigliedelaServa, notando le contorsioni del leader della Lega Nord, prima trumpiano ora un po’ meno, twitta con gusto: “E se fosse tutto un complotto per far impazzire Salvini?”. Sarcasmo preoccupato da parte di @DNesli91: “Non si respirava un’aria così tranquilla dall’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando”, che scatenò la Prima guerra mondiale.
Altrettanto scontato, di conseguenza, osservare fra gli hashtag di successo #Pyongyang, capitale della Corea del Nord, per via dell’affermazione del suo leader, Kim Jong-un, il quale, subito dopo il bombardamento americano sulla Siria, ha affermato che quei missili “giustificano l’atomica”. @massimoisetti lancia il suo avvertimento: “Attenti al minchione”.
Anche il ministro Valeria Fedeli è stata presa di mira dagli internauti per essersi rivolta così a un giornalista che l’aveva appena chiamata “ministro”: “Posso chiederle di chiamarmi ministra o è complicato?”. Semplice l’osservazione di @SBurbi: “Anche questa s’è boldrinizzata”, mentre @Kotiomkin, ricordandosi che il ministro viene spesso presa di mira in quanto non laureata, le fa il verso: “La Fedeli ha bacchettato un giornalista: “Mi chiami ministra. Se è troppo complicato te lo imparo io”.
Mentre è ancora in corso la caccia al pericoloso e temibile Igor Valclavic, alias #Igorilrusso, accusato di aver ucciso il barista di Budrio e poi un volontario della polizia provinciale, gli internauti hanno detto la loro. Per @nativoitalico, ad esempio, “uno come Igor il russo nelle nostre carceri è come fosse in un resort di lusso”, ma @Swanito75, dopo averne osservato la foto, ha esclamato: “Appena l’ho visto ho pensato fosse uno eliminato da Amici o da Ballando con le stelle”.
Su Twitter ha fatto molto discutere, inoltre, la comparsata del sindaco di Firenze, Dario Nardella, a Otto e mezzo. Ma l’impressione non sembra essere stata molto positiva. @Paguro_Bernardo, infatti, prendendo spunto da una frase del primo cittadino, e cioè che non sa come reagirebbe se gli entrasse un ladro in casa, twitta con cattiveria: “E dire che, essendo del Pd, dovrebbe esserci abituato”. Scoraggiato, quasi depresso, appare @gigi52335676: “Ho una considerazione talmente scarsa di me stesso che il sabato sera guardo Nardella in tv”.
Ma l’hashtag “stellare” della scorsa settimana, che abbiamo volutamente lasciato per ultimo, è #Silvio. Berlusconi, infatti, è stato fotografato mentre accarezza, con dolcezza, degli agnellini. E se @meg_giacchi non riesce a non essere sferzante (“Ogni volta che Silvio ama qualcuno, si tratta di un minorenne”), la degna chiosa, da immortalare, è di @alessioviola:“Meno male che Silvio beeeee”.