a cura di Marco Votano*
Approderà giovedì 25 ottobre presso il Consiglio dei Ministri, la richiesta di delega al Governo atta ad emanare disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi 29 maggio 2017, numeri 94 e 95, in materia di revisione dei ruoli e riordino delle carriere del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia. È noto ai più che il precedente riordino ha di fatto deluso le aspettative della stragrande maggioranza degli operatori del Comparto Difesa e Sicurezza, ed in particolar modo le aspettative dei quadri. Diversi gli aspetti “denunciati” dalle rappresentanze militari e sindacali in occasione dei pareri e degli interventi presso le Commissioni di Camera e Senato durante la scorsa legislatura.
Un banco di prova per il Governo che, nelle sue due componenti, con argomentazioni differenti, (il Ministro Matteo Salvini per la Lega ed il Ministro Elisabetta Trenta per i 5 Stelle), hanno da sempre dichiarato la vicinanza agli operatori dei Comparti interessati, chiamati dunque a far seguire alle dichiarazioni di vicinanza congrue e fattive risposte alle legittime aspettative. Un banco di prova per le opposizioni, uscite non benissimo dalle ultime elezioni, chiamate non solo a recuperare terreno in merito al consenso ma anche ad interpretare al meglio il proprio ruolo di opposizione costruttiva.
Ed infine, aspetto assai interessante, un banco di prova per i nascituri sindacati dei militari. Invero, dopo l’emanazione della circolare sui predetti sindacati, fortemente voluta dal ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, è partito il conto alla rovescia per il riconoscimento ministeriale degli stessi. Quasi certamente, i periodi fra la data di approvazione della legge delega sui correttivi al riordino e la relativa bozza da inviare ai sindacati di Polizia e alle rappresentanze, coincideranno già con l’istituzione formale di alcuni sindacati dei militari ché, con ragionevole certezza, saranno chiamati ad esprimersi con proposte, pareri e forme oggi garantite sia ai sindacati di Polizia che alle rappresentanze militari.
Un banco di prova appunto per gli ormai prossimi Sindacati dei militari ma non solo!
Quale sarà la politica adottata dai Co.Ce.R. delle 5 Forze Armate (rinnovati appena tre mesi fà) rispetto alle prerogative estese alle future associazioni sindacali? Quale l’approccio? Dialogo per il raggiungimento del bene comune tramite istanze condivise o difesa di prerogative ritenute esclusive? Certo è, almeno a mio avviso, che il banco di prova riguarderà tutti gli attori in campo, nella consapevolezza che, circa 500.000 donne e uomini fra militari e poliziotti attendono segnali concreti di attenzione, da parte di tutti…. nessuno escluso.
*Esperto intelligence e analisi gestionale