Boom di Casapound nelle elezioni municipali a Ostia. I Cinque Stelle hanno tenuto botta mentre il Pd è crollato vertiginosamente. Se da una parte i grillini hanno mantenuto la maggioranza, dall’altra nessuno si aspettava il sorprendente risultato raggiunto dall’estrema destra. Il 9,2 %, la percentuale che basterebbe a entrare di pieno diritto nelle elezioni nazionali e sorpassare molti partiti della destra.
Forte la delusione che ha sconvolto la sinistra, visto il flop del partito democratico che, non solo a Ostia ma anche in Sicilia, ha raggiunto i minimi storici di approvazione cittadina. Una vittoria schiacciante che non è arrivata per nessuno nemmeno per i Cinque Stelle che credevano di avere il voto in mano.
Ora si aspetta il ballottaggio tra la grillina Giuliana di Pillo con il 30,21% e Monica Picca di Fratelli d’Italia con il 26,68%
Una situazione drammatica quella di Ostia da tanto tempo. Una città stanca dei continui disservizi e degli scandali che l’ha vista protagonista negli ultimi anni di casi di infiltrazioni mafiose. Non si meravigliano quelli dell’estrema destra che i cittadini abbiano mostrato un forte gradimento alla loro politica.
Ostia, la città cardine del litorale romano, è considerata una piccola Roma e anche un punto di lancio importante per un movimento come CasaPound. “I dati che abbiamo sul risultato di CasaPound confermano le previsioni dei sondaggi. È stato un risultato eccezionale, una vittoria che è prima di tutto una vittoria di popolo”. Così in una nota ha commentato Luca Marsella, candidato di CasaPound alle elezioni di Ostia (Municipio X di Roma). Che ha continuato ringraziando “tutti coloro che ci hanno votato: a quelli che lo hanno fatto perché ci hanno visto ogni giorno al loro fianco nelle strade e nelle piazze di Ostia e a quelli che hanno avuto il coraggio di pensare con la propria testa e la capacità di non farsi ipnotizzare dalle velenose sirene dei media. Quello di oggi non è un punto di arrivo ma è una nuova partenza e il prossimo stop, ne siamo certi, sarà Montecitorio”.
Gli fa da eco il vicepresidente di Casa Pound, Simone di Stefano, che esultando pensa già al Parlamento visto che “la soglia del 3% è alla nostra portata e noi siamo pronti a cogliere questa opportunità”.
Sebbene non ci sia stata una vittoria scontata per molti, i Cinque Stelle hanno avuto la meglio anche se hanno visto ridursi il consenso di otto punti percentuali rispetto alle elezioni comunali dello scorso anno. Ciò nonostante la candidata Giuliana di Pillo ritiene che l’amministrazione pentastellata giovi di un effetto Raggi positivo. “Il M5S ha quasi raddoppiato i voti rispetto alle Municipali 2013, é un ottimo risultato”. Di Pillo non vuole considerare il calo netto rispetto alle comunali del 2016 e nega un effetto Raggi negativo. “Non si può paragonare un’elezione comunale con una municipale”, ha affermato
Ma oltre ai partiti politici, il vero protagonista di queste elezioni è stato l’astensionismo. Due cittadini su tre non sono andati a votare. Un dato preoccupante, che portato in grande scala significherebbe una disfatta per il Paese, lo stesso che rivendica e ha rivendicato nella città del litorale romano il diritto di votare e decidere senza condizionamenti.
Chi vincerà il ballottaggio avrà il lascito di un’eredità non facile. C’è chi dice che governare Ostia equivalga a governare Roma. E finora non sembra essere una bugia.