Il Cocer Marina in questi momenti di emergenza sanitaria non poteva esimersi dall’intervenire con apposite delibere al fine di tutelare la salute del personale e delle rispettive famiglie.
Oltre ad occuparsi del disagio conseguente a misure drastiche, come la chiusura delle scuole, ha chiesto al Capo di stato Maggiore l’attuazione di una serie di misure che possono sembrare scontate ma non è così.
Si spera, infatti, che la situazione di questi giorni possa essere l’occasione per riflettere sulla condizione morale del personale e del funzionamento della Forza Armata. Sono anni che si taglia indiscriminatamente sul personale e sui fondi dell’esercizio (voce di spesa che copre trasversalmente dalla carta per le fotocopiatrici al carburante per le navi passando per gli straordinari). Per ridurre i rischi di contagio, il Ministro della Funzione Pubblica ha emanato una serie di direttive sul comportamento dei dipendenti pubblici, nonché lo stesso è stato fatto da parte del ministro della Difesa per i militari.
Alla maggior parte, però, non sfugge che sono anni, ad esempio, che spesso capita di non trovare sapone o carta igienica nei bagni. Allo stesso tempo le pulizie degli uffici, nella migliore delle ipotesi, avviene una volta a settimana. Negli alloggi collettivi bisogna provvedere da soli alle stesse pulizie, nonostante i colleghi pagano una apposita quota anche per queste. Il Co.Ce.r., chiede altresì di aumentare le precauzioni igieniche tra cui quelle delle mense che oggi appaiono al limite. Eppure, questo stato di emergenza sanitaria lo conoscono bene i marinai della Guardia Costiera, i poliziotti e i finanzieri di Taranto che operano nel porto industriale. Sono anni che i colleghi della finanza indossano mascherine sia pure in divisa. Le rappresentanze militari a tutti i livelli della Marina chiedono l’allontanamento del personale da quei luoghi. Anche grazie al parere positivo dei medici competenti del luogo, purtroppo, mensa, alloggi e uffici continuano a restare lì nonostante l’inquietante aggressione nell’aria di minerale e polverino di carbone.
Sarà l’occasione questa affinché si comprenda che la condizione militare, la sua salute e il rispetto dell’ambiente sono un investimento affinché chi indossa una divisa possa essere in modo più efficiente al servizio della comunità?
Antonello Ciavarelli, delegato Cocer Marina
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