Visto il diffondersi del coronavirus, quali iniziative sono state prese per tutelare i militari impegnati nell’operazione Strade Sicure? È quando chiede la senatrice Isabella Rauti in un’interrogazione parlamentare rivolta ai ministri di Salute e Difesa dopo il caso di un militare dell’Esercito residente a Cremona e in servizio a Milano, risultato positivo al al covid-19.
“Dagli organi di stampa, si apprende che è salito a 155 (alle ore 1900 del 23 febbraio 2020) il numero dei casi di coronavirus in Italia comprendendo anche tre decessi e un guarito – si legge nell’interrogazione – Nel dettaglio regionale, si registrano: 112 in Lombardia (con due decessi), 22 in Veneto (con un decesso), 9 in Emilia Romagna, 6 in Piemonte, 3 in Trentino Alto Adige e 3 nel Lazio (con un guarito). Tuttavia, il numero dei pazienti contagiati risulta essere provvisorio e con ogni probabilità destinato ad aumentare. Al fine di contenere la diffusione del virus, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge avente ad oggetto “misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019”. Tale disposizione nulla prevede in ordine alla tutela dei militari impegnati nelle operazioni “strade sicure”, che prestano il loro servizio nelle stazioni metropolitane ed in altri luoghi di notevole passeggio; tali condizioni li espongono fortemente al rischio di contagio e ad ulteriori rischi di diffusione del coronavirus. Si chiede di sapere – conclude l’interrogazione – Quali urgenti iniziative i ministri in indirizzo intendano adottare a tutela dei Militari impiegati nelle Piazze dell’Operazione Strade sicure”.
Al momento, nella caserma Santa Barbara dove è impiegato il soldato risultato positivo al coronavirus non ci sarebbero altri casi di contagio. Lo Stato Maggiore della Difesa aveva assicurato che “le Forze Armate, in aderenza alle direttive del Ministero della Salute, nei giorni scorsi hanno diramato a tutto il personale le linee guida sul comportamento che gli operatori a contatto con il pubblico devono tenere nell’ambito dell’attuale situazione sanitaria sul territorio nazionale. Pertanto si precisa che le direttive sono tese all’adozione di comuni misure preventive delle malattie trasmesse per via respiratoria. In particolare, nel caso in cui un operatore venga a contatto con personale sospetto, si provvederà ad avvisare i servizi sanitari segnalando che si tratta di caso di possibile coronavirus. A tal proposito, il Comando delle Forze operative dell’Esercito ha diramato una direttiva del Ministero degli interni, datata ieri, per integrare quanto già comunicato sulle misure protettive individuali che devono essere adottate dal personale impegnato nell’ambito dell‘Operazione Strade Sicure“.