Ancora una fumata nera. Anche l’incontro del 17 gennaio tra rappresentanti di forze armate e polizia con il governo non è servito per chiudere il tavolo della concertazione per il rinnovo dei contratti. I punti critici rimangono quelli relativi alla contrattazione normativa per limitarsi a quella economica.
I rappresentanti Cocer e Polizia, ancora una volta, hanno rimandato al mittente le proposte del governo che pare abbia fretta di chiudere la faccenda prima del voto del 4 marzo.
INTERVENTO ANTONELLO CIAVARELLI COCER MARINA
Il governo, infatti, dopo l’incontro dell’11 gennaio, è stato invitato a preparare le tabelle per il comparto Sicurezza e Difesa 2016-2018. Il nodo da sciogliere, però, resta sempre la volontà da parte delle istituzioni di voler rimandare la discussione del contratto normativo.
INTERVENTO COCER AERONAUTICA
Ma oggi è stata la volta anche del Movimento Cinque Stelle che sulla pagina Facebook dei componenti alla IV Commissione Difesa hanno pubblicato un post contro il presunto presidente del Cocer che, nonostante siano in congedo, continuano a partecipare ai tavoli. “Al tavolo delle trattative oltre ai rappresentanti del Governo – scrivono i Cinque Stelle – anche i sindacati per la compagine civile e i CO.CE.R. rappresentati anche dal Gen. Gerometta“.
Il commento dei portavoce alla Camera del M5S commissione Difesa
“Eppure – continuano i deputati – la normativa sembra parlare chiaro: il codice dell’ordinamento militare prevede che chi si trova in ausiliaria e nella posizione di congedo venga cessato dal servizio e quindi di conseguenza chi è cessato dal servizio cessa anticipatamente anche dal mandato ricoperto. Un Generale in congedo, non può avere la sensibilità per poter firmare un contratto che riguarda il personale in servizio e non con qualifica dirigenziale come la sua. A nostro avviso è anche notevolmente scollato da quelle che possono essere le concrete e reali problematiche del comparto difesa, della base che percepisce uno stipendio troppo diverso dal suo e conduce una vita fatta di difficoltà quotidiane lontana da stipendi dorati”.
Po i pentastellati concludono: “Oltre alla vicenda Niger giunta in zona cesarini di una legislatura esaurita, anche la questione del rinnovo contrattuale del personale del comparto Difesa andrebbe trattata in un clima politico-istituzionale diverso, magari investendo il nuovo esecutivo che uscirà dalle votazioni del prossimo 4 marzo”.