Nuovo anno, nuovi bandi. A breve partiranno le domande per la partecipazione ai concorsi delle Accademie e Scuole Militari per l’anno accademico 2023/2024.
Oltre a fare un grande in bocca al lupo a tutti gli aspiranti ufficiali, sottufficiali ed allievi dei vari istituti formativi, vogliamo allietarvi con qualche aneddoto che, chissà, potrebbe orientare o motivare ancor di più la vostra scelta.
Esercito- Si fa un gran parlare di integrazione, ma pochi sanno che il primo allievo ufficiale, africano, della storia italiana entrò alla Reale Accademia di Fanteria e di Cavalleria di Modena già agli inizi del secolo scorso. Si chiama Wolde Selassié, era eritreo e fu adottato da un ufficiale del Regio Esercito durante le campagne coloniali di tardo Ottocento. L’ufficiale gli diede il suo cognome, Mandelli, ed un nome più, come dire… italico? Ecco, italico: Domenico.
L’allievo Domenico Mandelli divenne, dunque, il primo di una lista di ufficiali d’origine africana che formatasi in Italia. Lista oggi “aggiornata” dai tanti ragazzi e ragazze italiani di prima e seconda generazione che ambiscono ad entrare nelle FF.AA.
Mandelli si fece onore: pluridecorato ufficiale nella Prima Guerra Mondiale, fu pilota caccia del Servizio Aeronautico del Regio Esercito poi comandante del IX Battaglione d’Assalto. Inseguito Console Generale della Milizia fascista e, nel dopoguerra, congedatosi con il grado di Generale di Brigata.
Marina – L’Accademia, si sa, non è un luogo per tutti. E vincere il concorso non vuol dire diventare automaticamente ufficiali. Ci si può infatti presto stancare delle regole e della gerarchia oppure si può semplicemente dire a se stessi che quello non è il percorso migliore per la propria vita. Ti domanderanno: allora perché tanto impegno per entrarci? Risponderai: come puoi sapere che qualcosa vada o meno bene per te se prima non l’hai provata. O, più semplicemente, non sono affari vostri!
E’ ciò che accadde ad un giovane allievo ufficiale palermitano, entrato all’Accademia Navale di Livorno nel 1957, con l’intenzione di laurearsi in Ingegneria. Lo passarono allo Stato Maggiore e lui scelse il congedo e l’iscrizione a Giurisprudenza, disciplina già studiata dalla sorella.
Magistrato, con il collega Paolo Borsellino diverrà una leggenda della lotta alla mafia ed il faro della cultura della legalità. Si chiamava Giovanni Falcone. L’abbandono della Marina non gli ha impedito di diventare un integerrimo ed eroico servitore dello Stato.
Aeronautica – Proprio quest’anno ricorre il Centenario della Forza Armata più giovane, l’Arma Azzurra. Fondata da Italo Balbo nel 1923 (lo so, Balbo è un nome che non tutti amano ma è andata così, la Storia è Storia!), gli allievi ufficiali furono inizialmente formati all’Accademia Navale di Livorno. L’idea fu dell’ammiraglio Giulio Valli, originario di Narni, già pilota dell’aviazione navale, ideatore altresì dei Corsi dell’Accademia da Aquila a Zodiaco, passando per Rex, quest’ultimo unico ad aver subito una modifica. Dal 1956, infatti, anno del Rex II per ragioni che vi lasciamo immaginare fu modificato in Rostro I.
Secondi quando gli altri erano terzi scherzavano, infatti, gli allievi del Corso Rostro II.
Secondi per modo di dire. Negli anni, dai Corsi Rostro sono infatti arrivati pezzi da novanta della storia aeronautica: Arpino, Ghisoni, Chiappini, Vecciarelli, Slangen e molti altri. Tutti nomi che, citati in ambito militare, suscitano una certa deferenza.
Dopo Livorno le sedi dell’Accademia Aeronautica furono: Caserta, Nisida e, dagli Anni Sessanta, l’attuale sede di Pozzuoli. Fra il 1943 ed il 1945, le sedi dell’Accademia seguirono l’avanzamento del fronte: per la Regia Aeronautica sede temporanea a Brindisi, per l’ANR temporanea a Gallarate.
Carabinieri –Fondata nel 1814, l’Arma dei Carabinieri ha attraversato la Storia d’Italia… da protagonista! E di storie da raccontare ve ne sarebbero un’infinità. Ma per riprendere il tema dell’integrazione, vogliamo parlarvi del primo ufficiale “nero”.
Di carabinieri e marescialli d’origine africana ve ne erano già stati: zaptiè, sciumbasci e bulukbasci dei Carabinieri coloniali. Poi, nel 1951, un ex carabiniere coloniale riuscì ad accedere ai corsi ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, quando ancora il centro di formazione era a Firenze (attuale scuola allievi marescialli e brigadieri). Il sottotenente Siad Barre era arrivato in Italia nel periodo in cui la Somalia era sotto AFIS (Amministrazione Fiduciaria Italiana Somalia). L’Italia fu infatti l’unico paese dell’Asse a ricevere, dall’ONU, l’incarico di seguire la transizione democratica dell’ex colonia. E questo ci fa capire quanto la professionalità in ambito peacekeeping fosse apprezzata già appena dopo la guerra…
A fine mandato AFIS, Barre scelse dapprima la carriera militare nell’esercito nazionale somalo, diventandone generale. Poi, la carriera politica fino a alla presidenza del paese, facendo scelte non certo sempre condivisibili…
Aneddoti, appunto, che speriamo vi abbiano allietati.
**Foto in evidenza credits Stato Maggiore Esercito