Il ritiro della delega a sottosegretario alla Difesa. É quanto chiede in una delibera il Cocer Interforze che si è riunito questa mattina per discutere la vicenda che ha visto coinvolto l’esponente del M5S Angelo Tofalo e il video pubblicato sulla sua pagina Facebook. Nonostante le dichiarazioni del Sottosegretario secondo cui “il video che ho condiviso è stato utilizzato decine di volte per ironizzare su fatti di attualità politica e mi è sembrato solo un modo per far emergere, attraverso l’ironia di chi lo ha fatto girare in chat whatsapp vicine alla Difesa, il malessere di chi chiede semplicemente adeguati interventi normativi per tutelare maggiormente i diritti per i dipendenti civili e militari della Difesa”, la posizione dei Cocer non è cambiata.
“Un gesto che non ha precedenti nella storia della Repubblica – si legge nella nota diffusa dalle rappresentanze militari dopo l’approvazione all’unanimità della delibera -I militari non possono e non devono essere posti al centro di bagarre politiche strumentali e chissà con quali secondi fini. Il Cocer Interforze esprime sentimenti di rammarico e stupore per il video, a dir poco preoccupante, inadeguato e inopportuno, divulgato sul profilo pubblico del Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo che ricordiamo avere la delega ai rapporti con la Rappresentanza Militare e che, dallo scorso 12 luglio, non ha mai incontrato. È anzitutto inaccettabile, anche se semplicemente per “banale” ironia, che i militari vengano accostati ad un sistema strutturale nazista; così facendo il Sottosegretario ha intrinsecamente offeso “tutti gli uomini e le donne della Difesa, di ogni latitudine e di ogni grado” a cui ha rivolto “ironicamente” la diffusione del video”.
“Ricordiamo al Sottosegretario Tofalo – prosegue il Cocer Interforze – che, ricoprendo egli un ruolo istituzionale, il video da lui pubblicato e successivamente condiviso ha assunto inevitabilmente un valore “istituzionale” nei contenuti, nella forma e nella sostanza. Alle “accuse” contenute nell’ “ironico” video, questo Consiglio, che a suo dire fa parte di un “Paese non più abituato alla satira” e composto da “poveri analfabeti”, sta rispondendo con fatti e con numeri, svolgendo un intenso lavoro volto alla difesa dei diritti di tutto il personale in divisa. L’80% del personale che fa parte dell’attuale Consiglio Centrale di Rappresentanza è nuovo a tale attività, e tutti democraticamente eletti con voti veri e non con dei like sui Social, secondo la vigente normativa da ben 350mila tra donne e uomini in divisa. Fino a quando una nuova legge non sancirà la nascita delle nuove realtà sindacali che lavoreranno unicamente per il bene dei militari, gli organi di Rappresentanza attuali continueranno a lavorare con l’usuale spirito di sacrifico e abnegazione”.
“In tale contesto, con atto deliberativo – conclude la nota – il Cocer ha chiesto formalmente al ministro della Difesa che vengano immediatamente ritirate al Sottosegretario Tofalo le deleghe con la Rappresentanza Militare, essendosi ormai reso impossibile, rompendo un patto fiduciario dopo tali esternazioni, un rapporto di serena e fattiva collaborazione che abbia come unico scopo la tutela del personale militare!”.
Tofalo apre al Cocer: “Basta inutili speculazioni”
In serata è arrivata la risposta del sottosegretario che in una nota ha dichiarato: “Apprendo dagli organi di stampa che la Rappresentanza Militare ha chiesto al Ministro Trenta il ritiro della delega sulla trattazione delle tematiche inerenti il personale militare della Difesa a causa della pubblicazione di un video satirico sui miei canali social. Ho già avuto modo di spiegare attraverso un post sul mio profilo Facebook che all’interno del video, di cui disconosco l’autore, si utilizza la scena di un film molto popolare per punzecchiare i Parlamentari, il Governo, i vertici delle Forze armate e le Rappresentanze in una fase di maggiore apertura normativa a vantaggio dei diritti degli uomini e delle donne della Difesa. Tra tutti gli attori citati gli unici che hanno voluto valutare quel video come offensivo sono stati i rappresentanti del Cocer. Mi dispiace – aggiunge Tofalo – che da questa lettura si è voluto far intendere che il mio gesto avesse secondi fini, ovviamente non meglio specificati. Sono certo inoltre che abbiamo tutti lo stesso rispetto per la democrazia in quanto, a differenza dei click, sia i voti che garantiscono la Rappresentanza Militare sia quelli che consentono la Rappresentanza politica non sono figli di un dio minore. Faccio infatti notare ai Rappresentati che ogni riunione comunicata ai miei uffici ha visto la partecipazione del sottoscritto o di un mio delegato che ha riportato sempre con solerzia le legittime istanze presentate alle audizioni.
Approfitto di questa occasione per porgere la mano a tutti quei rappresentanti che si sono sentiti offesi dal video invitandoli, sin da subito, nel mio ufficio o ad un tavolo in cui parlarsi di persona, guardarsi negli occhi e riconciliare gli animi evitando il protrarsi di inutili speculazioni.
Il fattore umano vincerà sempre sulle letture giornalistiche estrapolate dalle forzature tipiche dei social network. Credo – conclude Tofalo – che in tanti si siano spinti oltre ma, allo stesso tempo, se l’obiettivo è comune, questo “incidente” potrà solo rafforzare il duro lavoro che tutti stiamo portando avanti in favore del personale delle Forza armate”.