Bruxelles: un altro capitolo del terrorismo islamista. È stato neutralizzato dalla polizia in un bar di Schaerbeek, a pochi chilometri dalla capitale Belga, Lassoued Abdeslam, il 45enne tunisino richiedente asilo politico che ieri sera aveva esploso colpi di kalashnikov, uccidendo 2 cittadini svedesi nel centro di Bruxelles e gridando Allah akbar, fuggendo poi in motorino verso lo stadio della capitale belga dove era in corso la partita Svezia-Belgio. Gli spettatori sono rimasti bloccati per ore all’interno dell’impianto, dopo che l’incontro di calcio era stato rinviato per motivi di sicurezza.
Lassoued ha rivendicato l’attacco a nome dell’Isis per vendicare “la morte di tanti musulmani”, ma sono molti i dubbi sull’autenticità della dichiarazione.
I connotati dei diversi attacchi perpetrati in Europa negli ultimi giorni, sebbene di bassa entità, fanno pensare, comunque, ad uno “swarm attack”, un attacco a sciame che coinvolgerebbe i cosiddetti ‘lupi solitari’ fomentati dall’Isis, in pieno accordo con l’offensiva contro Israele in corso in questi giorni e condotta da Hamas ed Hezbollah in Medio Oriente. Ma può pesare anche il rogo del Corano che si è verificato proprio in Svezia nelle settimane scorse, come vendetta ad un gesto sacrilego.
L’appello di al Qaeda, dell’Isis, unito ai proclami di Hamas ed Hezbollah, possono avere un ruolo chiave negli intenti dei terroristi nascosti in Europa, un argomento sul quale più volte ci siamo soffermati.
E i connotati della personalità del terrorista di Bruxelles, un tunisino “richiedente asilo”, non può non fare da eco alle parole di soli due giorni fa, quando il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha posto l’accento sull’attenzione da rivolgere ai clandestini, sedicenti profughi, che quotidianamente sbarcano sulle nostre coste.
È indicativo che l’identikit del terrorista che ieri sera ha colpito duramente nella capitale belga, corrisponda punto per punto a quelli di altri “lupi solitari” che, anche in un recente passato, hanno colpito in Occidente, anche per la vicinanza della sua residenza al famigerato quartiere di Molenbeek, che in passato ha partorito altri terroristi che colpirono duramente in Francia, Olanda e nella stessa Bruxelles.
Richiedenti asilo, clandestini, residenti in aree dove quotidianamente sono in contatto con imam di moschee clandestine che indottrinano a dovere gli adepti, mantenuti a spese nostre e con il beneplacito di magistrati compiacenti.