“Cittadini, siamo lieti di annunciarvi, per il diritto della democrazia e della dignità dei popoli, che siamo in possesso di una lista di dati personali relativi al ministero dell’Interno, al ministero della Difesa, alla Marina Militare nonché di Palazzo Chigi e Parlamento Europeo“. Inizia così il messaggio di Anonymous diffuso nel web e con cui il gruppo annuncia di aver ‘bucato’ alcuni dei più importanti e sensibili siti istituzionali del nostro Paese.
A essere stati hackherati, infatti, sarebbero stati anche questa volta i “poteri forti”. Mail, numeri di telefoni, ordinanze di servizio delle questure ma anche buste paga e fotocopie di documenti appartenenti a esponenti delle forze dell’ordine. Centinaia di file sottratti, secondo Anonymous, tra cui documenti che conterrebbero uno scambio di informazioni tra funzionari di palazzo Chigi e appartenenti polizia relativa alla visita del premier Gentiloni a Bologna.
Anonymous nel post scrive che il “Governo è corruttore di democrazia” e che “la rivoluzione passa anche qui, inarrestabile, il cui ideale conosce ora i vostri nomi, i vostri contatti telefonici, le vostre residenze. Possediamo anche fotocopie dei vostri documenti personali, di quelli dei vostri parenti ed amici, contratti di lavoro, contratti d’affitto, buste paghe e molto altro. Per l’ennesima volta lo Stato Italiano tradisce ed imbarazza i valori dei nostri militari che hanno giurato di difenderlo. Ma difendere chi? Difendere i propri cittadini o un governo che imbarazza le stesse forze di difesa?”. Una provocazione? Forse, ma che desta particolare preoccupazione visti i documenti delicati di cui potrebbero essere venuti in possesso. Un duro colpo alla sicurezza informatica del nostro Paese che è ora impegnato a coprire l’eventuale ‘buco’.
Anonymous, che non è nuovo a tentativi di sabotaggio informatico in Italia (basta ricordare quando riuscirono a bloccare il sito della biglietteria dell’Expo a Milano), ha concluso il lungo post citando Platone: “Ecco, secondo me, come nascono le dittature. Esse hanno due madri. Una è l’oligarchia quando degenera, per le sue lotte interne, in satrapia. L’altra e’ la democrazia quando, per sete di liberta’ e per l’inettitudine dei suoi capi, precipita nella corruzione e nella paralisi. Allora la gente si separa da coloro cui fa la colpa di averla condotta a tale disastro e si prepara a rinnegarla prima coi sarcasmi, poi con la violenza che della dittatura è pronuba e levatrice. Così la democrazia muore: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo”.
La nota dello Stato Maggiore della Difesa
Successivamente a questo post lo Stato maggiore della Difesa ha inviato una nota nella quale si spiega che “le informazioni sono provenienti da una sottrazione di dati e documenti personali contenuti soprattutto in mail private di singoli dipendenti dell’Amministrazione Difesa, con una palese violazione della privacy. Nessuna informazione a uso d’ufficio è stata in alcun modo trafugata, né, tanto meno, dati e argomenti classificati”. Nella nota si è poi sottolineato che “nessuna informazione a uso d’ufficio né, tantomeno, dati e argomenti classificati sono stati in alcun modo trafugati”.
Polizia postale: “Attacco rilevato sabato. Nessuna compromissione sistemi informatici istituzionali”
La Polizia Postale e delle Comunicazioni, inoltre, ha fatto sapere che “nella giornata di sabato nel corso dell’attività di monitoraggio ha immediatamente rilevato un attacco informatico portato a termine da hacker che si rifanno al noto movimento ‘hacktivista’ Anonymous. Nella successiva rivendicazione sono stati pubblicati in rete indirizzi mail e documentazione sottratta dalle caselle email personali di un dipendente della Difesa e di un appartenente alla Polizia di Stato. Le attività d’indagine tecniche avviate nell’immediato, non hanno al momento evidenziato ulteriori compromissioni di sistemi informatici istituzionali”.