L’83% delle persone ha assistito almeno una volta ad un episodio di bullismo. Questo è quanto emerso dal primo report globale sul cyberbullismo di Wezum, l’osservatorio giovani della fondazione pontificia, presentato oggi a Roma dalla Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes in collaborazione con Time4Child Cooperativa Sociale Onlus. I dati sono stati presentati durante il convegno di inizio della maratona globale in occasione della prima edizione della giornata #StopCyberBullyingDay.
Le parole del Papa
Anche il Papa, per questa giornata dedicata al tema, ha espresso il suo dissenso attraverso un videomessaggio, rispondendo all’appello di Arturo, giovane di Scholas di Napoli, che in una lettera gli ha raccontato come è riuscito ad andare avanti dopo essere stato vittima di bullismo e che ha dato la sua testimonianza durante la conferenza di lancio della giornata. “Nelle farmacie non si vendono medicine contro il bullying, fino ad ora i laboratori non hanno trovato la formula, allora cosa facciamo? L’unica strada è il dialogo”, ha detto il Santo Padre. Parole che hanno dato così inizio alle 24 ore di dialogo attraverso una conversazione virtuale tra oltre 130 contributi da giovani, esperti, rappresentanti di istituzioni, aziende, da più di 25 paesi, in diretta sulle principali piattaforme social.
Il report
Il report si basa su un sondaggio che ha coinvolto oltre 5000 ragazze e ragazzi di tutto il mondo ed unito dati da varie fonti. Nel documento si evince come 1 bambino/adolescente ogni 5 si trovi ad affrontare situazioni di cyberbullismo. L’aggressività fisica e il bullismo personale possono diminuire, mentre il cyberbullismo potrebbe aumentare con l’aumento dell’età dei bambini. Le ragazze sono più propense dei ragazzi a segnalare di essere state bullizzate.
L’accordo tra Miur e Fondazione Scholas
Al convegno hanno partecipato moltissime figure istituzionali, tra questi anche anche Giuseppe Pierro, dirigente del ministero dell’Istruzione, Politiche Giovanili, Sport e Comunicazione, che ha presentato l’accordo di collaborazione tra il Ministero e la Fondazione Scholas . “Coltivare le emozioni, educare al pensiero inclusivo, questo è il compito della scuola con Scholas firmeremo un protocollo per collaborare, che vede nell’educazione la base per la prevenzione a bullismo e cyberbullismo – ha sottolineato Pierro – Ad Arturo e tutti gli studenti del mondo che hanno vissuto situazioni di bullismo, possiamo dire: non siete soli, c’è una rete del bene che sta lavorando perché queste cose non accadano nuovamente, quindi noi ci siamo, siamo con voi”.
Il manifesto#STOPCYBERBULLYINGDAY Italia
Una mattinata piena di iniziative come la lettura del Manifesto dello #STOPCYBERBULLYINGDAY Italia promosso da Time4Child in collaborazione con la CyberSmile Foundation. A presentare l’inizativa è stato l’avvocato Gianluca Boni, presidente di Time4Child Cooperativa Sociale, che ha spiegato quanto sia importante fare rete, collaborare e dialogare in quanto “è l’unico modo per mettere a sistema una cultura del dialogo come chiede Papa Francesco, e bisogna farlo ad ogni livello ed in tutto il mondo per questo invitiamo tutte le istituzioni, le organizzazioni non profit e le aziende che sono sensibili a questo tema ad aderire al manifesto e ad unirsi alla rete globale dello #StopCyberBullyingDay”.