A distanza di qualche ora dalla pubblicazione dell’articolo di Ofcs.report su riordino delle carriere e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il provvedimento è apparso online dopo ben 40 giorni che potrebbero rivelarsi pesanti per le conseguenti complicazioni burocratiche che ne conseguiranno.
CLICCA QUI PER CONSULTARE IL PROVVEDIMENTO
Di seguito il nostro articolo pubblicato nel pomeriggio
Il riordino delle carriere non è ancora in Gazzetta Ufficiale. Dopo mesi di lavoro tra Sindacati di Polizia, Cocer e rispettive Amministrazioni, per giungere al tanto agognato risultato in merito al provvedimento correttivo appunto sul riordino delle carriere, licenziato dal Consiglio dei Ministri durante l’ultima riunione dello scorso 2019, ancora non si vede. Non si hanno notizie, infatti, circa la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Nei Palazzi si vocifera che vi è più di qualche motivo rispetto a questo ritardo. Secondo la tesi che pare più accreditata, il problema sarebbe legato alla mole del testo che avrebbe bisogno di ulteriori controlli e correzioni. Bisognerà probabilmente attendere la prossima settimana, ma qualcuno storce il naso.
“I fatti sono che dopo più di un mese inspiegabilmente la norma non è ancora operativa, nonostante abbia la decorrenza del 1 gennaio 2020 – dichiara il delegato Cocer Marina, Antonello Ciavarelli – Le commissioni Avanzamento sono già in difficoltà per carenza di personale e si vedranno costrette a posticipare le valutazioni e promozioni. Inoltre – aggiunge Ciavarelli – ci sono norme come la conservazione del proprio status per chi deve svolgere dei corsi interni per passaggio di grado. Non solo ci sono ripercussioni sul personale ma ci saranno anche danni su tutto il funzionamento delle amministrazioni”. Ciavarelli chiude spiegando che “se con tanta fatica si erano ottenuti dignitosi risultati in questo provvedimento, l’attesa sta riducendo gli entusiasmi del personale che finalmente dopo anni di sperequazioni e ingiustizie vedeva almeno in parte sanata la propria carriera. Come si può pretendere operatività su una nave il cui equipaggio naviga a 3 euro all’ora al posto dello straordinario se chi sta nei palazzi con retribuzioni e indennità sostanziose ci mette più di un mese per stampare un provvedimento già approvato?”.
Un ritardo che militari e poliziotti fanno fatica a capire, dunque, e sperano che il Parlamento, che ha dato il suo “consistente parere”, possa chiedere conto al Governo di questa situazione che comporterebbe danni alle stesse amministrazioni.