La Siria non conosce pace. La guerra e la povertà ha messo in ginocchio il Paese. A causa dell’emergenza gli aiuti umanitari hanno difficoltà ad arrivare e i minori pagano prima di tutti. Secondo Unicef, “nessun bambino in Siria è al sicuro, fino a quando si trascinerà il conflitto. Più di 3,7 milioni di bambini siriani sotto i 5 anni vivono tra fughe, violenze e insicurezza. Circa 306.000 sono nati come rifugiati nei paesi vicini”. Una tragedia che sta uccidendo dozzine di bambini e per gli altri più fortunati, se così si può dire, esiste la costrizione di fuggire dalle loro famiglie.
Sempre secondo Unicef, 8,4 milioni di bambini siriani hanno bisogno di aiuti umanitari e l’accesso all’acqua potabile è peggiorato nelle ultime due settimane. “La situazione è particolarmente peggiorata per i civili che vivono nella parte orientale della città, dove i rubinetti sono a secco e le famiglie non hanno accesso all’acqua potabile attraverso la rete pubblica”, scrive Unicef.
Sono circa 100.000 i bambini che devono affrontare i pericoli di focolai di malattie trasmesse dall’acqua, soprattutto in alcune parti della città. I pesanti scontri e l’escalation di violenze dal 4 agosto, hanno impedito ai tecnici di riparare i sistemi idrici ed elettrici gravemente danneggiati in città e ha bloccato il passaggio di aiuti umanitari.
I viaggi della speranza, la fuga dalla povertà e dalla violenza non sono prerogativa solo dei bambini siriani ma anche di quelli dell’America Centrale che provano ad andare negli Stati Uniti . Secondo alcuni dati dell’Unicef, nei primi sei mesi del 2014 più di 44.500 bambini non accompagnati sono stati fermati al confine con gli Stati Uniti. Il numero è sceso a quasi 18.500 nello stesso periodo del 2015 ma quest’anno è aumentato a quasi 26.000. Un viaggio pericoloso dove muoiono in molti. Bambini che da El Salvador, Guatemala e Honduras passano per il Messico. Nei primi mesi del 2016 circa 16.000 sono stati i minori fermati alla frontiera messicana. Più del 40% di loro vengono rimpatriati. Secondo il nuovo rapporto Unicef “ogni mese, migliaia di bambini rischiano di essere rapiti, venduti, violentati o uccisi per cercare di raggiungere gli Stati Uniti per chiedere protezione da bande brutali e da una soffocante povertà”.