Daghestan: una sinagoga e due chiese sotto attacco dell’Isis.
Ieri sera un attacco terroristico di matrice islamista ha colpito il Daghestan, stato autonomo aderente alla Federazione Russa situato nella regione settentrionale del Caucaso. Prese di mira due chiese ortodosse, una sinagoga ed una caserma di polizia.
Alcuni uomini armati sono entrati simultaneamente in azione nei quattro target oggetto dell’attacco aprendo il fuoco contro gli agenti di polizia e i fedeli presenti all’interno delle due chiese. La Sinagoga di Derbent, trovata deserta in mancanza dello svolgimento di funzioni religiose, è stata data alle fiamme. In una delle due chiese ortodosse il bilancio è stato di 12 civili feriti mentre il sacerdote è stato sgozzato e quasi decapitato dai terroristi. Il religioso è stato identificato per Fr. Nikolai Kotelnikov responsabile della chiesa dell’intercessione della Beata Vergine Maria a Derbent.
Un agente di polizia, invece, è stato ucciso in uno scambio di colpi alla stazione di polizia di Makhachkala, la principale città del Daghestan nonché regione a maggioranza musulmana, mentre altri 7 agenti e 2 civili hanno perso la vita nei successivi conflitti a fuoco.
Sempre a Makhachkala, 40 persone sono state prese in ostaggio per alcune ore. L’intervento delle forze speciali ha portato alla liberazione di tutti i fedeli ed all’eliminazione di due dei terroristi. Altri due attentatori sono stati invece neutralizzati mentre si davano alla fuga sulla spiaggia.
Secondo i dati preliminari, all’attacco hanno preso parte due figli del capo del distretto municipale del Daghestan, Adil e Osman, entrambi eliminati dopo avere tentato la fuga in auto.
Un’auto della polizia che trasportava il capo del distretto di Sergokalinsky in Daghestan, Magomed Omarov, arrestato in precedenza, successivamente alle immediate dimissioni, dopo che era stato rivelato che due dei suoi figli avevano preso parte all’attacco terroristico in corso, sarebbe stato attaccato, senza esito, da uomini armati nella città di Sergokala. Due di loro sono stati neutralizzati.
Le forze dell’ordine del Daghestan hanno dichiarato di avere eliminato un totale di sei terroristi, tutti muniti di armi automatiche e originari del villaggio di Sergokala.
L’Isis ha rivendicato l’attacco sui social network, inoltre, sulla Sinagoga di Derbent, sede di un’antica comunità ebraica nel Caucaso meridionale e patrimonio mondiale dell’Unesco, è stata rinvenuta una scritta con i versetti coranici 2:120 e 8:39 riportanti la citazione “Combatteteli finché la tentazione non scompaia da loro e la loro adorazione sia interamente dedicata ad Allah”.
L’attacco di ieri ha un precedente. Nel febbraio 2018, infatti, un terrorista aveva aperto il fuoco contro i fedeli della chiesa ortodossa di Kizlyar, sempre in Daghestan, uccidendo 5 donne prima di essere neutralizzato dalla Polizia intervenuta sul posto.
L’Isis è presente nel Caucaso nella cosiddetta “Wilayat Daghestan” (provincia del Daghestan) appartenente al Califfato all’epoca proclamato da Abu Bakr al Baghdadi.