Tutti i Paesi europei saranno economicamente coinvolti se il no-deal dovesse concretizzarsi. Lo Stato traino dell’Unione Europea, la Germania, teme la massiccia ondata di perdite di posti di lavoro. I banchieri tedeschi, i produttori di automobili assieme a un sondaggio congiunto dell’Associazione federale dell’industria tedesca (BDI) e della società di consulenza Deloitte sono stati i primi a dare l’allarme in Germania e in tutta Europa.
Il Regno Unito é il più grande mercato di esportazione della Germania per i produttori di automobili e si teme che una Brexit senza accordi possa seriamente minacciare la sua economia dipendente dalle esportazioni. Nel 2017 la Germania ha venduto 770.000 veicoli nel Regno Unito, con l’industria che vanta la terza produzione automobilistica più alta al mondo e la quarta produzione totale di veicoli a motore. L’amministratore delegato della BDI Joachim Lang avverte gli Stati membri dichiarando che “si verificheranno pesanti effetti negativi che nessuno, se pur con una eccellente preparazione, potrà prevedere nel caso di no-deal”.
Dopo le votazioni di ieri in UK, il 36% delle aziende tedesche prevede infatti una Brexit senza accordo, un quarto si aspetta che il Regno Unito lasci l’Ue con accordo mentre il 25% prevede un’estensione dell’articolo 50 per ritardare Brexit.
La Baviera é una delle zone tedesche maggiormente colpite da tale incertezza poiché il commercio tra Germania e UK continua a diminuire a un ritmo impressionante ormai da tempo. In particolare, la Baviera ha esportato 13,2 miliardi di sterline (15,4 miliardi di euro) di prodotti nel Regno Unito nel 2015 prima del voto sulla Brexit, ma si è ridotto drasticamente a 10,9 miliardi di sterline (12.8 miliardi di euro) nel 2018, secondo i dati dell’Associazione dell’economia bavarese ( VBW).
Nel 2015, il Regno Unito era il più grande mercato di esportazione della Baviera ma ora è al quinto posto, mentre il commercio continua a scendere. In generale le esportazioni tedesche includono principalmente auto, dispositivi elettronici e prodotti farmaceutici, in pratica i settori più ricchi e che fanno da traino all’intera economia europea.
Ma anche le importazioni hanno subito un impatto significativo dal referendum sulla Brexit, con un calo del 7,5% dal 2017 per timore di effetti imprevedibili di Brexit i rapporti di fornitura furono modificati riducendo così la dipendenza dalla Gran Bretagna.
Misure di emergenza in caso di no-deal
Guy Verhofstadt, il capo negoziatore del Parlamento europeo per Brexit, ha avvertito che “devono essere prese misure di emergenza per limitare il caos e le interruzioni inevitabili in molti settori nel caso di una Brexit senza accordo”.
a cura di Sara Novello