A distanza di qualche ora dall’attentato a Mosca, Isis ha rivendicato l’attacco al Crocus City Hall, nella periferia della città. Morti, feriti e un inferno di fuoco hanno sconvolto un venerdì sera moscovita. La tranquillità di circa 6mila persone nella sala concerti, ha lasciato il posto al terrore quando almeno 4 uomini armati hanno aperto il fuoco con armi automatiche sparando a caso sui presenti e lanciando ordigni incendiari che hanno provocato l’incendio del tetto del teatro.
Il commando terrorista è riuscito a fuggire. bordo di un’auto bianca subito dopo avere terminato la strage nella hall del teatro.
Il bilancio è pesante. Secondo gli ultimi aggiornamenti delle autorità russe, più di 62 persone sarebbero morte e 145 ferite, di cui 9 in condizioni molto gravi. Tra i feriti, secondo il ministro della Salute Mikhail Murashko, ci sarebbero anche dei bambini. Dopo l’attacco, all’interno del Crocus City Hall è scoppiato un incendio, probabilmente causato da bombe lanciate dai terroristi, domato dopo ore e che ha anche causato il crollo del tetto della struttura.
L’attacco peggiore degli ultimi dieci anni in Russia che, proprio per la dinamica e l’obiettivo, da subito ha ricordato le dinamiche di quanto avvenuto a Parigi al Bataclan nel 2015.
“I combattenti dello Stato islamico hanno attaccato un grande raduno di cristiani nella città di Krasnogorsk, alla periferia della capitale russa, Mosca, uccidendo e ferendo centinaia di persone e causando grandi distruzioni al posto prima di ritirarsi nelle loro basi in sicurezza”, è il messaggio contenuto nella rivendicazione dell’Isis.
Il 7 marzo scorso, l’ambasciata Usa a Mosca aveva diramato un avviso nel quale avvertiva i cittadini americani su segnali di “imminenti attacchi di estremisti contro concerti o altri luoghi pubblici”. Ma il Cremlino aveva bollato questa notizia come un ricatto. Tuttavia, l’indicazione degli Usa parlava di “estremisti”, termine che secondo quanto riferito dopo l’attacco da fonti anonime al New York Times, il Dipartimento di Stato non avrebbe usato per fare riferimento a Kiev. Tuttavia, nelle scorse settimane l’feb, i servizi segreti russi interni, avrebbero sventato un attacco armato proprio a Mosca ad opera di una cellula afghana dell’Isis.
Ma la possibilità che Putin accusi l’Ucraina, nonostante la rivendicazione dell’Isis, sono concrete. Su alcuni canali telegrammi russi, infatti, subito dopo la rivendicazione si è fatto riferimento al fatto che possa trattarsi di un falso perché Isis da tempo non userebbe quel formato di comunicazione, nonostante sia stata divulgata come sempre da Amaq, agenzia legata al gruppo terroristico.
“L’attacco perpetrato a #Mosca probabilmente da islamisti caucasici anti-Kadyrov e anti-Putin o legati a legioni islamiste solidali con l’#Ucraina o a commandos ucraini di fronte al comune nemico russo, è stato rivendicato in arabo dall’agenzia di stampa dello #Statoislamico /#ISIS /DAESH – ha scritto su X il professor Alexander Del Valle – Nonostante l’Ucraina sia stata attaccata dalla #Russia, se ciò fosse dimostrato, non possiamo non esprimere la nostra solidarietà agli innocenti civili russi colpiti dalla barbarie jihadista (43 morti, almeno 100 feriti), sapendo che i servizi americani avevano dato l’alerta, l’8 marzo scorso, sul rischio di attacchi terroristici a #Mosca e in #Russia, e che il #FSB russo aveva smantellato un tentativo d’attentato jihadista contro una sinagoga di Mosca. L’attacco è tipico dello Stato islamico, piccolo commando che spara come nel #Bataclan o contro ristoranti. Metodologia molto coerente con il terrorismo di matrice prossimo orientale o caucasica”.
Al netto del terribile attacco, le preoccupazioni su quello che questo attentato potrà provocare sono altissime, soprattutto per quello che riguarda la guerra di Putin in Ucraina. Lo zar ha subito un duro colpo, da qualunque parte sia arrivato, e la reazione, secondo molti osservatori, non potrà essere da meno. Intanto, subito dopo l’attacco, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato: “Se gli Stati Uniti hanno o avevano dati affidabili al riguardo (dell’attentato, ndr), questi dati devono essere immediatamente condivisi con la parte russa. E se non hanno informazioni, la Casa Bianca non ha il diritto di pronunciare assoluzioni nei confronti di nessuno”.