Il presidente Vladimir Putin ha ufficialmente annesso alla Russia le Repubbliche del Donbass, pur con la contrarietà a livello globale. Kiev ha risposto con i fatti, e il suo esercito avanza e lentamente riconquista villaggi, paesi, città, ma soprattutto da segni di estrema vitalità.
Il quadro generale di oggi vede le truppe russe circondate nella zona di Liman, una cittadina di 20mila abitanti nella regione del Donetsk. Il “calderone” attorno a Liman è quasi completamente chiuso e non pare lasciare scampo. I militari di Mosca sono sotto il costante fuoco nemico nonostante ieri il 503° reggimento di fucilieri a motore della 19a divisione della 58a armata, sia stato schierato a rinforzo.
I militari sono entrati in battaglia allo scopo di allargare il “cappio” attorno a Liman e, dopo la caduta di Stavok, sono riusciti a fermare il nemico alla periferia dell’insediamento, ma in mancanza di un appoggio più significativo, la città verrà riconquistata dalle truppe di Kiev che vedranno la strada spianata anche per un’eventuale offensiva in profondità anche in territorio russo.
Le truppe russe sono prive di ogni tipo di rifornimento grazie anche all’incessante bombardamento degli ucraini che mirano anche a penetrare a Drobyshevo e Yampol.
A nord di Liman, alla periferia settentrionale di Zarechny, gli ucraini stanno attraversando l’altra sponda del fiume Zherebets per operare nell’area dell’autostrada per Svatovo.
Le forze ucraine, dopo la caduta nelle loro mani di altri centri abitati minori, dove peraltro si trova un’unità della Bars13 (legione russa) accerchiata, stanno tagliando le linee di rifornimento nemiche dirigendosi verso Drobyshevo dove, secondo le ultime informazioni, i russi si sarebbero trincerati in attesa di rinforzi, ma, di fatto, accerchiati. Le forze di Zelensky stanno percorrendo anche la strada di rifornimento per Svatovo, in precedenza bombardata continuamente dall’artiglieria. Nella stessa zona, da Yampol le forze russe si sono ritirate per sfuggire a una manovra a tenaglia.
In generale, la situazione nella regione di Krasny Liman è critica per i russi con le riserve che non riescono ad affluire poichè colpite senza soluzione di continuità nella zona del Dnepr e di Nikolaev.
Secondo alcuni esperti, il presidente russo avrebbe bypassato la catena di comando russa ponendosi personalmente a capo delle operazioni. Il dispiegamento delle truppe nei centri sul fronte di Kharkiv o Kherson, infatti, potrebbe suggerire che Putin stia lavorando direttamente con i comandanti sul campo, come afferma l’ISW, l’Institute for the Study of War, che aggiunge che gli ufficiali responsabili chiedono a gran voce rinforzi, trovandosi in estrema difficoltà, se non addirittura accerchiati e privi di rifornimenti, ma si trovano costretti ad attenersi agli ordini e resistere.
Le truppe di Kiev avanzano percorrendo itinerari già precedentemente bombardati dall’artiglieria, senza trovare alcuna resistenza.
Il morale delle truppe russe è ai minimi storici dall’inizio del conflitto. Nonostante gli sforzi degli organi di stampa e dei social network, alla censura di Mosca sono sfuggite alcune comunicazioni di soldati al fronte che il New York Times ha ottenuto. I riservisti avviati al fronte, da alcuni fotogrammi inviati in Occidente, appaiono tutt’altro che motivati. Fatta eccezione per le truppe d’élite, si tratta di civili coartati che reggono a malapena lo scarso armamento in dotazione e le buffetterie.
E’ appena ovvio rilevare che il tutto possa far parte di messinscene degli alti comandi orchestrate ad uso e consumo dell’Occidente, ma la realtà della situazione si mostra palesemente dai movimenti nei teatri del conflitto che, dopo un’avanzata inarrestabile delle truppe di Mosca, vede i russi in ritirata senza, peraltro, avere cura di distruggere gli armamenti in dotazione che quotidianamente entrano in possesso dei militari di Kiev, già abbondantemente riforniti dalla NATO.
Altro discorso è quello relativo al “Gruppo Wagner”, i cui effettivi provengono da numerosi paesi, Italia compresa, parte attiva nel conflitto e schierato con Mosca. Il nome dell’unità trae spunto dal compositore tedesco Richard Wagner, prediletto da Adolf Hitler, ed i miliziani sono soprannominati “musicisti”, mentre le azioni di guerriglia “melodie”.
Il rischio dalla capacità operatività del Wagner non deriva dalla pericolosità sul campo di battaglia, peraltro non decisiva se non nelle singole missioni effettuate in Ciad e Siria, quanto per la sua capacità di reclutamento nei paesi europei effettuato tramite specifici canali Telegram e dopo una selezione accurata, e per le azioni delegate.
“Attenzione Repost ❗Compagni partigiani ❗Abbiamo bisogno di informazioni sul movimento delle truppe NATO in Europa e sulla loro maggiore attività ❗Invia foto e video all’Ufficiale di servizio. Comunicando con i tuoi amici e conoscenti che vivono sul territorio dell’Ucraina e dell’Europa, puoi scoprire informazioni che puoi trasmetterci! Puoi inviarci informazioni sulla situazione nelle città, sull’ubicazione e sul movimento delle forze armate ucraine, battaglioni e truppe nazionali, sulla fornitura di armi NATO all’Ucraina, nonché altre informazioni con la garanzia del completo anonimato! Tutte le informazioni saranno comunicate direttamente alle Forze Armate Russe con garanzia di completo anonimato!”
Seguono le istruzioni per i sabotaggi: “Le truppe della NATO usano le strade pubbliche per consegnare attrezzature attraverso la Polonia all’Ucraina! Bloccando le strade pubbliche utilizzate per il trasferimento delle truppe, possibilmente disperdendo e lasciando detriti e container da costruzione, installando blocchi di cemento e sostenendo scioperi dei camionisti che trasportano attrezzature, costruendo barricate al confine tra Germania e Polonia e al confine con Polonia con l’Ucraina! Fratelli di lavoro! In questo modo, puoi fermare la colonna NATO, ogni minuto del suo tempo di inattività, una vita salvata!”.
Sono innumerevoli i video e le foto rinvenute su canale Telegram del gruppo, materiale trasmesso da soggetti operativi in Europa, non sempre esclusivo, ma di pubblico dominio, comunque utilizzato dalla gerarchia per fornire a Mosca un quadro informativo quanto più attinente alla realtà.
Oggetto di particolare attenzione da parte del Wagner risultano essere Germania, Polonia, Italia, Belgio,Polonia, Moldova, Estonia e Romania.