In alcune aree del continente sudamericano, Venezuela e Colombia in primis, il territorio è in mano a bande di gruppi criminali dediti al narcotraffico e non solo, denominati “Las Bandas Criminales” (o Bacrim), che dispongono del controllo di intere aree come ad esempio quella venezuelana, dove agiscono i Los Colectivos, o piuttosto quelle nella regione nord-colombiana.
Nella zona settentrionale della Colombia le bande sono composte da ex militari e si occupano, principalmente, dello smistamento dei carichi di droga. Tra le “Bacrim” spiccano le Forze di Auto-Difesa degli Stati della Colombia (AUC), un’alleanza tra decine di gruppi paramilitari in passato impegnati nel traffico di farmaci, che successivamente hanno dichiarato guerra alle Autorità governative e iniziato a terrorizzare i civili sostenuti dalle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC) e dall’Esercito di liberazione nazionale (ELN ).
Mentre nelle aree rurali questi gruppi criminali, in uniforme e armati di fucili d’assalto, sono tuttora impegnati nel pattugliamento dei territori a scopo intimidatorio, nei centri urbani, secondo l’Osservatorio Colombiano I.C., che di recente ha approfondito l’argomento della logistica degli specialisti delle Bacrim, denominati “los sicarios” o sicari, sono questi ultimi a spadroneggiare nelle aree abitate con omicidi e torture in danno della popolazione.
Nell’area nord – colombiana, questi ultimi verrebbero regolarmente stipendiati con un salario compreso tra 1 e 3 milioni di pesos (circa 500 – 1,000 dollari) al mese, a seconda della loro “specializzazione”, ottenendo premi di 200mila – 300mila pesos per ogni successo ottenuto.
I miliziani, detti “freelance”, ovvero quelli impiegati da bande diverse dalle Bacrim predominanti, come gli Urabeños, solitamente guadagnano più delle loro controparti stipendiate, redditi commisurati al tipo di obiettivo loro assegnato. I comandanti delle Bacrim, in mancanza di reclute idonee, sono soliti arruolare anche gli adolescenti con incarichi di sicari per l’organizzazione.
I sicari delle Bacrim non operano in solitudine ma fanno parte di una squadra, ognuna delle quali svolge specifiche funzioni. La raccolta di informazioni è la base per colpire un dato obiettivo. Sono i cosiddetti “campañeros” a svolgere questo compito e, nel caso di obiettivi di alto rango, non disdegnano di ricorrere alla corruzione delle forze addette alla vigilanza assoldate da imprese o istituzioni locali.
Quelle che secondo le Bacrim vengono definite vere e proprie “spine nel fianco” (giornalisti, politici, poliziotti e giudici) che sfuggono ai tentativi di corruzione, finiscono nelle cosiddette”liste della morte“.
Nelle medesime “liste”, finiscono anche gli affiliati che fanno propri i compensi dei traffici e gli imprenditori che denunciano i tentativi di estorsione. Sul capo di questo malcapitati pendono vere e proprie taglie imposte dai comandanti delle bande che operano nel territorio.
Le Bacrim, per il controllo delle zone di competenza, si impegnano periodicamente a compiere delle campagne di “pulizia sociale“, dirette a coloro i quali non si attengono scrupolosamente al codice morale imposto dalle bande.
Tra i clienti delle bande trovano posto politici e membri di spicco delle élite sociali ed economiche della regione, nonché comuni cittadini che assoldano i sicari per motivi di rivalità personali o per questioni di concorrenza commerciale e addirittura per delitti passionali.
Sebbene nel corso degli ultimi cinque anni i membri di queste bande, in particolare gli Urabeños o Clan del Golfo, si siano distinti per la violenza delle loro azioni (per consolidare il potere e contribuendo ad aumentare in modo esponenziale il numero degli omicidi e delle violenze nelle zone di cui hanno assunto il controllo) le forze di polizia e investigative di concorso con le polizie e le agenzie internazionali (come ad esempio la DEA, Drug Enforcement Agency), sono permanentemente impegnate a contrastare lo strapotere di queste bande criminali, considerate una vera piaga da parte delle autorità colombiane.