Agguato a Nablus, in Cisgiordania, dove un 25enne israeliano è stato ucciso e due sono rimasti feriti da terroristi palestinesi. Il commando degli assalitori, ieri sera (16 dicembre 2021), si sarebbe nascosto dietro alcuni cespugli in prossimità di un’intersezione stradale, rimanendo in attesa del passaggio del veicolo proveniente da Homesh.
Al transito dell’auto, i terroristi hanno esploso una decina di proiettili colpendo il mezzo che ha continuato la marcia raggiungendo, pur con i pneumatici esplosi, il vicino insediamento di Shavei Shomron e avvisando le forze di sicurezza. Tre battaglioni dell’IDF hanno setacciato la Cisgiordania alla ricerca degli uomini armati palestinesi.
A perdere la vita nell’agguato, Yehuda Dimentman, 25 anni, sposato con un un bambino, residente dell’insediamento di Shavei Shomron e studente presso l’Homesh Yeshiva, situata vicino al luogo dell’attacco. La vittima, che negli ultimi anni lavorava come volontario per l’agenzia di stampa TPS, è stata ferita alla gola da un proiettile è immediatamente evacuato in elicottero al Rabin Medical Center-Beilinson Campus a Petah Tikva, dove è deceduto poco dopo l’arrivo. Gli altri due occupanti del veicolo oggetto dell’attacco, sono stati medicati e giudicati guaribili in pochi giorni, uno di loro era già stato accoltellato in un altro agguato palestinese mesi fa a Gerusalemme.
Le forze dell’IDF hanno inviato nella zona 3 battaglioni di fanteria e iniziato una meticolosa operazione di ricerca del commando terrorista.
I media palestinesi hanno chiesto alla popolazione della Cisgiordania di provvedere alla cancellazione di registrazione CCTV per impedire l’identificazione degli aggressori da parte delle forze israeliane. Mentre a Gaza hanno subito festeggiato ed elogiato l’attacco distribuendo dolci alle auto in transito e ai passanti.
In un comunicato diffuso un’ora dopo l’attentato, Hamas ha dichiarato che “questa operazione dimostra ancora una volta che il nostro eroico popolo palestinese in Cisgiordania continuerà la sua legittima lotta fino a quando l’occupante non sarà espulso da tutta la nostra terra palestinese e i suoi coloni saranno spazzati via. Il grande spirito di resistenza e sacrificio, che si estende lungo e attraverso le città della Cisgiordania, è il sicuro garante della vittoria per il nostro popolo e l’incarnazione dei suoi obiettivi di liberazione e ritorno”.
Il leader di Hamas, Abdul Rahman Shadeed, ha riferito che “l’operazione di Nablus è un’eloquente lezione che la volontà di libera resistenza non è sopraffatta dalla volontà dell’occupante e non è spezzata dalle mani di schiavi e occupanti”.
In un comunicato stampa, il portavoce del Movimento Jihad islamico in Cisgiordania, Tariq Ezz El-Din ha dichiarato: “Ci congratuliamo con l’eroica operazione nei pressi di Nablus, che è una risposta naturale ai crimini dei soldati di occupazione e dei coloni che hanno attraversato tutti i confini. L’operazione conferma la forza e la vitalità della resistenza nonostante tutti i processi e gli arresti”.
Sulla stessa linea le Brigate Abu Ali Mustafa: “Morte o partenza sono le opzioni sioniste e ci congratuliamo con l’operazione di Nablus come risposta naturale e attesa dagli eroi del nostro popolo e dalla resistenza contro gli occupanti”.
Anche le Brigate Al-Quds hanno inteso “congratularsi per l’azione” di Nablus “poiché conferma la capacità della resistenza e il suo vantaggio nel difendere il nostro popolo in faccia del terrorismo dell’esercito nemico e delle mandrie di coloni”.