A Bratislava Papa Francesco è stato salvato dalla tecnologia israeliana. Secondo le indiscrezioni raccolte e pubblicate in esclusiva dal Jerusalem Post, durante la visita del Papa in Slovacchia nello scorso mese di settembre, sarebbe stata sventata la minaccia di attentato condotto con l’utilizzo di droni. Sulla notizia, le autorità di Bratislava avevano imposto un embargo, rimosso solo nei giorni scorsi.
La minaccia, fortunatamente sventata, è stata rilevata e neutralizzata il 15 settembre durante la messa tenuta da Papa Francesco a Šaštín, sede del Santuario Mariano Nazionale con la partecipazione di 60.000 fedeli, 90 vescovi e 500 sacerdoti.
A proteggere Papa Francesco, una sinergia posta in essere tra il ministero degli Interni slovacco, il Národný bezpečnostný úrad (NBÚ), Ufficio di Sicurezza Nazionale e la tecnologia fornita da un’azienda anti-droni israeliana, la D-Fend, che hanno neutralizzato la minaccia grazie al sistema “EnforceAir che ha rilevato e respinto un drone canaglia, rimandandolo alla sua posizione di decollo originale, lontano dalla grande folla“, così come riferito dai vertici dell’azienda.
“La protezione di un evento di così alto profilo è della massima importanza, quindi abbiamo voluto utilizzare una tecnologia anti-drone più adatta per eventi affollati e situazioni delicate – ha affermato un rappresentante dell’ufficio preposto alla protezione del Papa durante il suo soggiorno in Slovacchia – La soluzione innovativa di EnforceAir ha preso il controllo del drone canaglia che ha minacciato la potenziale sicurezza del papa, della folla e dei VIP presenti, in modo rapido e semplice”.
Il prodotto EnforceAir, sviluppato da D-Fend, è stato distribuito con il suo kit tattico a livello del suolo per fornire una copertura a 360 gradi. Oltre alla folla traboccante c’erano, infatti, diverse sfide alla sicurezza contro i droni, tra cui molte antenne e sistemi di comunicazione nell’area, con un ambiente ad alta interferenza a radiofrequenza associato.
La tecnologia di EnforceAir consente di riconoscere e consentire ai droni autorizzati di operare nello spazio aereo, concentrando le sue capacità difensive sulla mitigazione dei droni canaglia. Inizialmente, quando la polizia ha stabilito di prevenire ed affrontare la potenziale minaccia, ha preso in considerazione l’utilizzo di una soluzione basata sui jammer, i disturbatori di frequenza idonei a impedire il funzionamento dei telefoni cellulari e delle trasmissioni Gps.
Tuttavia, le forze di sicurezza hanno dovuto fare marcia indietro valutato che tali disturbatori avrebbero potuto potenzialmente interrompere tutti i sistemi di comunicazione operanti nell’area. Le preoccupazioni erano estese anche verso l’interruzione delle trasmissioni dei media che riprendevano il discorso del Papa durante la messa, nonché per l’interruzione delle stazioni base di sicurezza, che potevano creare un ulteriore rischio. La società ha dichiarato che “l’incidente riflette il crescente pericolo rappresentato dai droni per i funzionari di tutto il mondo e per i grandi eventi.
L’evento a cui ha partecipato Papa Francesco, dunque, si è concluso in sicurezza grazie alla tecnologia antidrone utilizzata da D-Fend sulla scena. Anche il vertice del G7 che si è tenuto a giugno in Cornovaglia, ha sfruttato la medesima tecnologia per proteggere i leader mondiali riuniti. I droni, infatti, rappresentano una minaccia crescente per la sicurezza nazionale in tutto il mondo, per le infrastrutture critiche, la popolazione civile e i leader nazionali.
Non sono emersi ulteriori dettagli sugli autori del tentato attacco sul quale Bratislava ha imposto un alto livello di segretezza. Le autorità slovacche hanno riferito unicamente in merito alla collaborazione tra i servizi di sicurezza locali, il ministero degli Interni e un’azienda israeliana.