007 inglesi in allarme. A rischio un’offensiva russa contro il Regno Unito. Secondo l’intelligence di Sua Maestà, Mosca avrebbe l’intenzione di mettere in atto un’offensiva che includerà l’invio in Gran Bretagna di gruppi di sabotatori con l’incarico di attaccare infrastrutture chiave (centrali elettriche) allo scopo di destabilizzare il governo del premier Johnson e, nel contempo, sferrare cyberattacchi idonei a campagne di disinformazione sull’andamento della guerra in Ucraina.
Si parla del minaccioso “Cyber Front Z” che opererebbe dalla città russa di San Pietroburgo, dove si ritiene che i cybernauti vengano pagati fino a 45.000 rubli ( 500 euro) al mese anche per pubblicare 200 commenti pro-guerra e pro-Putin al giorno su piattaforme come Instagram, Facebook, Twitter, YouTube e TikTok.
La notizia è stata resa nota dal Daily Mail, quotidiano britannico, secondo il quale l’intelligence del Cremlino, l’FSB, è stata oggetto di una grossa epurazione dopo il fallimento in Donbass e Crimea e Putin avrebbe posto un out-out anche ai “nuovi arruolati” per la missione contro la Gran Bretagna.
I funzionari dell’MI5, il servizio segreto interno britannico, sono in massima allerta per i timori di un sabotaggio russo. Il ministro dell’Interno, Priti Patel, e il Primo ministro Boris Johnson, sono stati informati dai capi dell’intelligence: “C’è una seria preoccupazione che ufficiali e agenti addetti ai servizi di sicurezza russi possano tentare di entrare nel Regno Unito e prendere di mira posizioni strategiche”, ha affermato una fonte di sicurezza.
Secondo quanto riferito, Vladimir Putin avrebbe ordinato ai funzionari dell’intelligence di sabotare le principali infrastrutture del Regno Unito
Gli agenti della filiale speciale dell’MI5 da ora aumenteranno il monitoraggio dei viaggiatori nel Regno Unito, ha detto la fonte a The Sunday Express. “Siamo ben consapevoli delle loro capacità e abbiamo visto come Putin sta utilizzando queste agenzie nell’Europa orientale”, ha aggiunto la fonte.
È emerso, inoltre, che gli agenti prendevano di mira i media e i politici occidentali, tra cui Johnson, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell, con commenti favorevoli alla guerra sotto i loro post sui social media.
D’altra parte le vecchie reti del KGB in Europa sono state tutt’altro che smantellate. Esistono a tutt’oggi alcuni luoghi di incontro e diverse basi con materiali “sensibili” lasciati in giacenza per l’eventuale futuro utilizzo. Italia compresa. Un triste e inquietante ritorno al passato, dunque.
Si tenga presente che all’interno dell’attuale servizio segreto russo, l’FSB, militano transfughi del KGB, ben integrati nel tessuto sociale occidentale e sempre preparati ad agire.
Strani voli tra Iran e Russia
Negli ultimi giorni, l’intelligence occidentale indaga su un accordo tra Iran e Russia finalizzato ad aggirare le sanzioni imposte a Putin dalla Nato per la guerra in Ucraina. Infatti, si é rilevato un flusso anomalo di voli lungo le due direttrici, con aerei cargo diretti a Mosca, come riportato dai quotidiani “Il Giornale” e “La Repubblica”. Incaricati della gestione dei voli sarebbero i Pasdaran iraniani che provvederebbero al flusso di materiali bellici e pezzi di ricambio per le Forze del Cremlino. A metà del volo, oltretutto, i vettori spegnerebbero i transponder per evitare l’individuazione, ma le tratte percorse sono state ugualmente rilevate dai siti specializzati, confermando i sospetti sull’approvvigionamento ai russi da parte iraniana.