Macron dichiara guerra all’Islam francese. A quell’Islam politico che nel paese ha conquistato terreno, forse grazie alla democrazia e alla tolleranza che hanno permesso l’espansione incondizionata di un modello sociale e civile distante dai valori occidentali. Ora, dunque, la Francia vuole riprendersi quegli spazi, quei territori finiti nelle mani del radicalismo islamico.
L’enfant prodige della politica parigina si è reso conto, non sappiamo quanto improvvisamente, di avere un problema in casa. Un problema molto grande che si chiama appunto radicalismo islamico. Ma i francesi preferiscono chiamarlo separatismo islamico, cioè quella separazione dalla Repubblica (e quindi dai sui valori e dalle sue leggi) che i musulmani stanno operando da anni nei territori in cui vivono. Il presidente francese, già a novembre aveva parlato del problema spiegando che in alcune comunità, in alcuni quartieri del Paese è in corso da tempo un progetto di separazione della Repubblica. Una realtà, ha aggiunto, che si traduce ad esempio nella richiesta di orari riservati alle donne per l’utilizzo delle piscine e pressioni esercitate su alcuni servizi pubblici a favore delle esigenze dei musulmani in termini religiosi, e quindi ideologici.
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