Chi è con Salvini è cattivo, chi è contro Salvini è buono. Semplificando al massimo la polemica che va avanti da mesi, questo è il senso del dibattito politico attuale. Sui social network, che ormai sono a tutti gli effetti le nuove tribune politiche, passando per qualche talk show sgangherato che puzza di vecchio e stantio, fino alle prime pagine di giornali sull’orlo di una crisi di nervi, il mantra che si ripete è sempre lo stesso: “Matteo Salvini è il peggio che potesse capitare all’Italia”, “siamo in dittatura”, “è tornato il fascismo”, e via dicendo.
Bene. Fermo restando che non abbiamo nessuna intenzione di difendere a spada tratta Salvini, anche perchè non ha certo bisogno della nostra difesa, ci limitiamo a osservare il circo mediatico in corso. Sì, perchè è un vero e proprio circo, fatto da pagliacci, saltimbanchi, equilibristi, scimmie e leoni in gabbia. Tutti presentano il proprio spettacolino cercando di apparire più bravi degli altri. Si muovono impazziti tra tweet, dichiarazioni in tv, commenti sprezzanti e insulti. Tutti insieme, come una sola grande orchestra impegnata a suonare lo stesso motivo contro l’operato di Salvini. Nessuno degli orchestranti e dei circensi, però, si rende conto di essere manovrato da un unico “burattinaio”, che se la ride di gusto mentre viene insultato da chi sta manipolando a suo piacere. Potrebbe annegarli con un solo sputo, ma non lo fa per umanità.
Come nel capolavoro di Michail Bulgakov, “Il Maestro e Margherita”, quando nella Mosca staliniana piomba Satana in persona e la città impazzisce. Forse la sinistra e i media mainstream pensano (o sperano) che Salvini sia Satana, ma non si rendono conto che invece i pagliacci sono loro.