Biden in crisi di consensi gioca la carta Isis. A seguito di un raid delle forze armate Usa in Siria, Abu Ibrahim Al Hashimi Al Quraishi, leader Isis e successore di Abu Bakr al Baghdadi, si sarebbe fatto esplodere pur di non finire nelle mani degli americani. “Un atto di codardia”, ha detto il presidente degli Stati Uniti annunciando la morte del terrorista. E poi ha aggiunto che, con l’eliminazione del cattivone, adesso “il mondo è un posto più sicuro”. E tutti ad applaudire, anche qui fino a spellarsi le mani. I giornaloni nostrani non hanno perso l’occasione e hanno raccontato l’operazione con dovizia di particolare, senza omettere che nell’esplosione sono morte anche donne e bambini. Come se in ogni guerra mancassero vittime innocenti. E l’occasione è stata ghiotta per magnificare il presidente democratico, l’uomo che non ha peccato, il giusto in mezzo ai peccatori.
Ma Biden e la sua tribù di vestali (anche dalle nostre parti), non sanno o fingono di non sapere, che Al Quraishi si è fatto esplodere, come al Baghdadi, perché il martirio, nella perversa mentalità dei terroristi islamisti, ha un alto valore. E allora, piuttosto che farsi uccidere meglio uccidersi. Perché poi c’è il paradiso con tutte le vergini in fila ad attendere il valoroso guerriero. Mentre in terra, le eroiche gesta verranno narrate ai posteri per l’indottrinamento.
E non per contraddire il Presidente degli Stati Uniti, ma non basta far fuori il leader di un gruppo terroristico per definire il mondo più sicuro. E Joe Biden ne è consapevole. Anche quando gli Usa di Barack Obama uccisero Bin Laden, il leader di al Qaeda, ci raccontarono che il mondo sarebbe stato un posto più sicuro. Poi però è arrivato l’Isis, e la storia del gruppo terroristico è nota.
Ma il calo di consensi causato da una serie di motivazioni, non ultima il ritiro dall’Afghanistan, hanno messo fretta al Presidente. E così, ha deciso che era arrivato il momento di intestarsi una vittoria sul campo. Con i Talebani è andata male, con l’Isis sarebbe andata meglio. E l’obiettivo è stato centrato. Le notizie sulla posizione di Al Quraishi erano note da tempo, almeno per quello che riguarda il grande apparato di spionaggio Usa. Si attendeva solo il momento propizio. Con la pandemia che ancora morde gli Stati Uniti e la crisi Ucraina, meglio provare a spostare l’attenzione su altro. Magari un bel successo sul campo. E il leader dei terroristi era l’uomo giusto. Nessun messaggio all’Isis da parte degli Usa, piuttosto da parte di Biden al suo elettorato. Perché questa operazione puzza di propaganda. Probabilmente, un mondo più sicuro lo avremmo se iniziassimo a pensare che non si può esportare la democrazia così come la intende l’Occidente. Perché ogni popolo ha la sua storia, la sua cultura e anche i suoi problemi.