Il Pd va a caccia di fascisti ma è pieno di antisemiti. La sinistra italiana non ha fatto i conti con la storia. Altro che antifascismo militante. All’interno del Pd, ossessionato da Mussolini, svastiche, nazisti e attentati alla democrazia, covano invece sentimenti di aperta avversione verso gli ebrei, le loro proprietà e le istituzioni caratteristiche della cultura ebraica.
Ad accendere i riflettori su questa parte oscura della sinistra, che il mainstream tenta da sempre di coprire, arrivano come una doccia fredda sulla campagna elettorale i post su Twitter e Facebook di Raffaele La Regina, capolista Pd in Basilicata nei quali si mette in dubbio l’esistenza dello Stato di Israele. Posizioni scovate e pubblicate da Il Giornale, che però non sono solitarie all’interno del partito di Enrico Letta e della sinistra italiana. La Regina, che dopo la pubblicazione dell’articolo si è scusato spiegando di non aver “mai messo in dubbio la legittimità dello Stato di Israele, né in passato né mai, né il suo diritto a esistere”, non è il solo a pensare certe cose. Tra questi ‘pensatori’, infatti, troviamo anche Nicola Fratoianni, Susanna Camusso e Laura Boldrini, ad esempio, le cui posizioni su Israele, evidenziate sempre da Il Giornale, fanno il paio con quelle di La Regina.
La Boldrini, in particolare, è stata anche co-protagonista di un acceso scontro in Commissione Esteri alla Camera dove, il 9 giugno scorso, al cospetto del presidente Piero Fassino (Pd) e degli altri membri, tra cui appunto la Boldrini, è stata audita Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi. Fassino è stato attaccato dal duo Boldrini-Albanese per aver chiesto “terzietà” ad un rappresentante delle Nazioni Unite quando si rappresentano temi di tale delicatezza, come appunto la questione Israele-palestinese. Un attacco che poi si è spostato anche in altre sedi.
Probabilmente i pro Palestina a tutti i costi, dovrebbero chiedersi chi ostacola il percorso verso la nascita, a parole auspicata da tutti, di due Stati. Una soluzione politica che non dovrebbe prevedere l’uso della violenza come invece accade da decenni.
Nelle posizioni della sinistra antagonista italiana e non solo, vi è l’aperta adesione ai programmi delle varie Ong pro-palestina, occupatissime nella raccolta fondi e aiuti per la “disastrata economia di Gaza”. Peccato che tra queste sigle pseudo umanitarie ve ne siano alcune segnalate per attività contigue ad organizzazioni terroristiche, in particolare alla Jihad islamica, Hamas e al Fronte popolare per la liberazione della Palestina. Nell’elenco compaiono la Addameer Prisoner Support and Human Rights Association, Al-Haq, Bisan Center for Research and Development, Defense for Children International-Palestine (Dci-p), Union of Agricultural Work Committees (Uawc) e Union of Palestinian Women’s Committees (Upwc).
E in Italia è Genova il vero fulcro delle attività oscure. L’associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese, infatti, annovera tra le sue fila soggetti già segnalati per attività in favore di frange terroristiche che, a loro volta, organizzano serate dedicate alle quali partecipano, neanche troppo saltuariamente, esponenti della sinistra italiana. Secondo fonti di stampa, il presidente dell’associazione, Mohammad Hannoun, residente nel capoluogo ligure, effettuerebbe diversi viaggi nella Striscia di Gaza per portare i finanziamenti ad Hamas raccolti in Europa. La Onlus, in conseguenza di questo ben poco oscuro traffico, avrebbe subito il blocco dei conti correnti nel dicembre 2021.
E mentre l’antisemitismo dilaga a livello globale, con attacchi e aggressioni verso gli ebrei, in Italia la sinistra va a caccia di fascisti e nazisti, strizzando contemporaneamente l’occhio a tesi che negano il diritto di esistere di uno Stato e di un popolo.
Candidare i giovani in Parlamento è una scelta di valore, soprattutto se i candidati portano valore e idee innovative. Se bisogna leggere tesi di odio che negano il diritto d’Israele ad esistere allora abbiamo un grande problema. pic.twitter.com/64JC9eQoco
— Ruth Dureghello (@dureghello) August 19, 2022