Avete letto l’ultimissima sentenza della Cassazione dell’altro ieri? Semplicemente spettacolare. Un immigrato se prende a calci un poliziotto non commette reato. In Cassazione da qualche tempo sembra sia in corso una gara a chi riesce a stupire di più.
Un immigrato, così definiscono oggi i clandestini, colpito da un ordine di espulsione…attenti al dettaglio … dicono i supremi giudici, in seguito giudicato illegittimo, ( cioè, nessuno, e quindi neanche lui, sapeva che quell’ordine era illegittimo), non ha reagito per difendere un diritto ingiustamente leso (a parte che non ricordo azioni di tutela di diritti che prevedano questo tipo di “difese”), non commette reato se prende a calci un poliziotto. E questo per la semplicissima ragione che il fatto che quell’ordine, secondo giudici ( che non so più se definire progressisti o creativi) era illegittimo, i calci al poliziotto costituirebbero un fatto … “di particolare tenuità”!
Fermi tutti, non fatevi venire in mente idee fantasiose! Due calci sono un fatto di particolare tenuità … se dati a uno in divisa … non se succede il contrario. Se i calci li da quello in divisa … allora si è di fronte a un crimine contro l’umanità, si è biechi torturatori, quattro schiaffi diventano una mattanza … e via con il solito trito e ritrito copione progressista.
È di questi giorni la levata di scudi per i fatti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, noti da subito, tanto da esser oggetto di interrogazione parlamentare al Ministro dell’epoca (Bonafede, ve lo ricordate?), a cui però nessuno dei giornalisti d’assalto, a senso unico, ha chiesto conto oggi.
Ma guarda un po’, nello stesso tempo in cui si esaudiscono i desideri di un criminale assassino, che … non si trova bene dove lo hanno recluso …
Avete capito a chi mi riferisco, vero?
La morale è: inflessibilità nel punire colpevoli se portano la divisa o se non sono dei “nostri”, difesa a spada tratta (un tempo si sarebbe detto all’ultima baionetta), se sono i nostri.
L’avete sentita l’insistente intervistatrice da strada (nel senso di quelle che pretendono dichiarazioni in mezzo alla strada, con quei modi maleducati e spesso aggressivi), che cercava di far ammettere a Salvini che era stata una “mattanza” quel che era accaduto in quel carcere?
Chissà se quella tizia sa cosa è una “mattanza”. Ha mai scritto nulla su quel che succede nelle carceri colombiane, tante per fare un esempio, quando c’è una rivolta? Chi ne è stato “ospite” mi ha raccontato che all’inizio le “guardie” lasciano fare, così i rivoltosi ne approfittano per regolare i loro conti, ovviamente con le armi da fuoco di cui hanno abbondanza, ma preferibilmente con un oggettino … il machete! Dopo un po’, sventagliate di mitra sul mucchio superstite, e ritorno all’ordine per i sopravvissuti … fino alla prossima “mattanza”!
E ne sa niente costei di quell’ameno carcere in pieno deserto, in un Paese orientale, dove le altezze dei soffitti delle parti riservate ai detenuti, non superano il metro e cinquanta?
Qualcuno si domanderà perché così basso, vero?
Provate a pensare di fare una rivolta … piegati in due ….
E poi si parla di torture, pestaggi, mattanze qui da noi?!
Torniamo alla sentenza della sesta sezione penale della Suprema Corte che, se non ricordo male, dovrebbe essere tra le più prolifiche nel dichiarare l’inammissibilità dei ricorsi.
Quale è il messaggio che invia alle forze dell’ordine? Se c’è qualcuno, purché non italiano sembra di capire, che, secondo un suo personale modo di difendere suoi diritti, prende a calci un poliziotto che cerca di mettere in esecuzione un ordine, senza pensare che magari qualcuno in seguito potrebbe ritenerlo illegittimo, lo prende a calci, la sua è una reazione giusta.
E che diavolo … questi poliziotti, neanche un minimo di preveggenza hanno?!
Se esegui un ordine, caro mio, devi pensare prima se sia legittimo.
Un po’ come vi hanno fatto fare quando era palese l’illegittimità di ordini tipo quello di non uscire di casa, o di portarsi dietro quella barzelletta di autocertificazione …
Possibile che sia così difficile capire!?
Guardie … così vi prendo tutti … dovete eseguire gli ordini … che chi comanda vuole siano eseguiti … poi, se sono legittimi o meno … ma che ne volete capire voi …
Una domanda, maligna, però a questo punto ci sta bene.
Se per caso, come talvolta capita, un giudice di secondo grado, annulla e magari pure malamente, una sentenza di primo grado (in un caso in cui la Corte d’Appello scrisse, testualmente “… il Tribunale, con motivazioni pseudo giuridiche e pseudo giudiziarie …”), andare a prendere a calci il giudice di primo grado che ha così gravemente sbagliato, magari causandoci anche danni … sarà un fatto di particolare tenuità?
Non so perché, ma ho la sensazione che in quel caso il fatto sarebbe di gravità inaudita e meritevole di una pesantissima condanna …