Grillo e amici: lei era consenziente…
Gira un video in questi giorni su Whatsapp, di un tizio che cammina nudo per strada di fianco a una ragazza con un pastore tedesco al guinzaglio, e si sente una voce che gli dice: “Guardate il pagliaccio che mi ha rubato dentro la macchina … guarda un po’ sulla telecamera … sorridi .. fai un bel sorriso”.
Quello, guarda la telecamera, tutt’altro che sorridente, e si sente la stessa voce dire: “Ooh … t’ho detto che devi sorride! Sorridi!”, e in contemporanea gli assesta uno schiaffo in faccia.
L’improvvisato nudista per forza, subito convinto, si gira e sorride!
La stessa voce si rivolge poi alla ragazza, rimasta indifferente allo sganassone ricevuto dall’amico, come anche il pastore tedesco che, forse, capita l’antifona, prudentemente fa finta di niente con le orecchie basse, e dice anche a lei: “Sorridi”!
E la ragazza immediatamente sorride.
Qualcuno potrà domandarsi: e che c’entra con il figlio di Grillo e dei suoi amici.
Ve lo spiego subito, perché a forza di sentire le teorie più strampalate dai soliti tuttologi onnipresenti che, ormai me ne sono convinto, debbono vivere vite assai grame in famiglia, se tutte le sere stanno in tv invece che a casa, ho deciso di dire due parole, così tanto per provare a far riflettere su un tema così delicato.
Provate a fare un esperimento.
Pensate di trovarvi da soli, in un luogo isolato, in balia di un individuo dai tratti somatici … come dire … convincenti, che, senza toccarvi con un dito, vi dice di dargli il portafogli.
Ditemi, che fate?
E se quell’individuo dovesse chiedervi di fare, che so, una capriola … che fareste?
Gli emuli di Arnold Shwarzenegger, Charles Bronson o Chuck Norris, o di quel divertente personaggio di Crozza, Napalm51, possono anche interrompere la lettura e andarsi a leggere qualcos’altro … che l’esperimento per loro non darebbe risultati attendibili …
Troppi ne ho conosciuti che raccontano di come reagirebbero in certe circostanze che, buon per loro, non gli sono mai capitate, e torniamo all’esperimento.
Pensate adesso a quello che ha detto in un video che ormai solo i ciechi penso possano non aver visto, in difesa del suo amato rampollo, quel tale che ha inventato quel movimento politico (che poi, a sentir lui, politico non è, o è, a seconda della convenienza), e che c’è chi pensa ormai inesorabilmente indirizzato verso l’autodissoluzione. Oddio, non entro in questi meandri ma, visti gli effetti della pensata del “creatore” di quel movimento (gli piacerà più di “elevato” o “creatore” … che dite?), di lanciarsi in quel monologo, ho tanto la sensazione che si rivelerà ancor più dannosa di tante altre … belle pensate che si stanno susseguendo da quando alcuni dei suoi adepti sono saliti su certi seggioloni.
Che dice?
C’è un video che scagiona mio figlio e gli amici … che, sempre lui, definisce … “dei coglioni” …
Cosa è la ragazza non lo dice … ma lo fa intendere talmente bene, che penso anche una suora di clausura lo avrà capito …
E che ci sarà di così decisivo in quel video, si chiederà chi ha sentito il “creatore” …
A sentire quel che dicono in tv, sarebbe uno spezzone di 24 secondi di una ben più lunga ripresa, non si capisce girata da chi, in cui sembra voglia farsi intendere che … la “presunta vittima” … sarebbe sorridente!
Cioè, se non ho capito male, questo frammento, secondo questo geniale individuo, dimostrerebbe che non ci fu violenza … perché la ragazza sorrideva!
Ve lo ricordate l’improvvisato nudista … sorrideva pure lui …
In verità, neanche tanto originale come teoria, anche se dagli esiti di solito assai infausti … almeno nelle aule di giustizia.
E lasciamo poi perdere gli aiutini, a volerli così chiamare, ricevuti da quella ragazza, indicata come “amica di”, e da altri ragazzi intervistati … che hanno detto che … “se sei ubriaca, a prescindere se ti sei ubriacata da sola, o ti hanno fatto ubriacare … beh, allora dov’è il problema … ma quale violenza?!” …
Capisco che questi ragazzi sembreranno rappresentare un tipo di pensiero comune tra molti giovani … ma, gli adulti, e soprattutto i loro insegnanti, non se la pongono qualche domanda?
Magari qualcuno pratico, tipo un Paolo Crepet, la dottoressa Andreoli, o un altro dei tanti professionisti che qualcosina ne capiscono, qualche indicazione gliela potrebbero pure dare …
E poi, e questa è domanda da Avvocato: ma davvero pensate che chi si occupa della difesa di quei quattro sarà poi così contento di questi “aiuti”?
Quel che ho sentito di questa vicenda in tema di consenso, mi ha fatto tornare alla mente un tale, Angelo si chiamava (evocativo, vero?), che difesi tantissimi anni fa, e in più occasioni … un altro creativo diciamo … a modo suo …Assiduo frequentatore, non per sua volontà, di aule di giustizia e patrie galere.
Beh questi discorsi sul consenso me lo hanno fatto tornare in mente, e in particolare per due delle tante sue vicende.
Mi sono rimaste scolpite nella mente, e credo possano esser utili per qualche riflessione sul tema del consenso.
La prima, quando, dopo aver eseguito un furto in un negozio nel suo stesso palazzo, venne colto dalle “guardie”, come le chiama lui, appena nascosta la refurtiva, mentre stava davanti al portone d’ingresso, con le chiavi in mano, con aria candida dicendo: “Sto tornando a casa”.
Non so cosa indusse quei poliziotti, se il caso o un sesto senso, ma lo arrestarono accusandolo del furto.
Tratto a processo, il giudice, nonostante non vi fosse una sola prova, e fosse stato invece dimostrato che abitava in quel palazzo, non aveva refurtiva, e stava veramente aprendo il portone … lo condannò.
E che c’entra questo fatterello con Grillo junior qualcuno potrà dire?
Ve lo spiego subito che c’entra.
Qualche tempo dopo quel processo, incontrai quel giudice che, cosa mai verificatasi credo a nessun Avvocato, mi chiese come era andato l’appello contro quella sua sentenza.
Sinceramente sorpreso dalla domanda, gli risposi che non era stato ancora trattato.
Ogni volta che incontrai in seguito quel giudice, e capitò diverse volte, dopo aver chiacchierato del più e del meno, sempre mi rivolgeva quella domanda.
Questo, fino a che non me lo chiese dopo la conclusione dell’appello.
Quella volta gli risposi: “La Corte ha confermato la sua sentenza”.
E però, vedendo un’espressione di cauto sollievo sul suo volto, aggiunsi: “Lei mi è simpatico, e le voglio togliere quel peso che vedo si porta sulla coscienza: sì, era lui il ladro, e però, non se ne abbia a male, ma lei sa perfettamente di non aver fatto bene il suo lavoro, perché prove non ce ne erano, e avrebbe dovuto assolverlo. Il suo chiedermi come fosse andato l’appello, con il celato, e neanche tanto, intento di sapere se era colpevole o no, mi ha fatto capire il travaglio che stava vivendo, perché essendo una persona per bene, sapeva perfettamente di aver piegato il diritto a un malinteso senso di giustizia. Lei ha fatto il giustiziere, non il giudice”.
Rimase per un attimo in silenzio poi, come a scaricare una tensione che ho avuto la sensazione lo avesse accompagnato sin da quando aveva emesso quella condanna, mi rispose in un modo che immagino sarebbe piaciuto al Prof. Lombroso (per troppo tempo bistrattato, e oggi sempre più rivalutato): “Lei ha ragione, ma come si faceva … con quella faccia”!?
La faccia da criminale … e lo confermo … veramente inquietante.
Tornerete a chiedere, sì vabbè, ma che c’entra con il “presunto stupro”, come tutti i commentatori e conduttori si sperticano a dire, ogni volta che toccano l’argomento.
C’entra … e come se c’entra.
Perché quel signore aveva una faccia che, solo a vederla, chiunque cambierebbe marciapiede, primi tra tutti quelli che ciarlano di inammissibile discriminazione, e adesso la capirete la connessione …
Quel tale, l’angioletto … non aveva bisogno di muovere un dito o di arrivare alla violenza … per far fare quel che voleva … a chiunque …
Un pò come il derubato che ha fatto spogliare il ladro … ops … che dico … si deve dire “presunto ladro”, o forse come, spingendosi ancor più in avanti, dice il buon Nicola Porro che, interpretando un po’ a modo suo il concetto di “presunzione di innocenza”, è arrivato a dire che uno, fino a che non è condannato … è innocente.
E no, caro Porro, un conto è essere innocenti … ben altro è essere accusati di essere rei …
La presunzione di innocenza è tutt’altra cosa … ma sarebbe un discorso troppo lungo per farlo qui, e non gli mancherà modo di approfondirlo con qualcuno dei suoi Avvocati … se proprio gli interessa.
In sintesi: in certe situazioni non occorre neppure la violenza … per “convincere” qualcuno a fare quel che vuole chi gli vuole imporre qualcosa …
Per cui, ricordatevelo … anche una faccia che sorride, e non mi metto neppure a discutere sul fatto che in questo caso si tratti di estrapolazione di un breve frammento da un ben più ampio contesto, che ci porterebbe troppo lontano, non mi sembra affatto produttiva una strategia difensiva che si fondi su questo argomento.
Poi, per carità di Dio, ognuno sceglie la strategia che ritiene, ma dubito assai che i legali che dovranno affrontare un processo già difficile di suo, proprio per la materia trattata, saranno contenti … di questo genere di aiuti … come forse potrebbe spiegare la rinuncia al mandato di uno di loro.
Ma torniamo all’angioletto, perché c’è dell’altro che può raccontarsi di lui.
Altri giudici se lo trovarono davanti qualche tempo dopo, accusato di estorsione.
Era accaduto che un tale, che doveva avere del denaro dal titolare di un’officina, che probabilmente pensò di rafforzare la fondatezza della sua pretesa, che temeva non esser sufficientemente convincente solo esibendo le cambiali, scadute ovviamente, che quello non aveva pagato, e se lo portò dietro … forse come silente, quanto inquietante, angelo custode.
Appena entrati nell’officina, furono ammanettati da finti meccanici-veri poliziotti.
Che era successo?
Semplicemente che quel tale, il denaro lo doveva davvero, ma non avendolo, aveva inventato di esser vittima di una estorsione, e la polizia si era appostata per cogliere il malfattori in flagranza.
I due finirono in carcere, le cambiali furono sequestrate, e quello che doveva pagarle … non le pagò.
Dopo un lungo processo, si scoprì che quel tale accompagnato da Angelo, era davvero creditore di quel denaro, le cambiali gli furono restituite, e i due presunti estortori, scarcerati.
Ancora qualcuno si chiederà che c’entra con la questione Grillo.
E ve lo dico subito, perché la connessione è nelle motivazioni di quella sentenza.
I giudici infatti chiarirono che, era vero che erano innocenti, e però …
Però l’arresto era legittimo, così come la permanenza in carcere … perchè i poliziotti erano stati indotti in errore, perché il creditore si era fatto accompagnare ad esigere il pagamento da Angelo, definito in quella motivazione, uno … “eventualmente persuasivo con il solo aspetto fisico”!
Avete capito quanto erano rimasti colpiti i giudici … dall’Angelo!?
Allora, chiudiamo le fila di questo discorso.
Se uno come l’Angelo che tanto ha colpito quei giudici, dice a qualcuno, che so … “dammi il portafogli, fai una capriola, arrampicati su un palo”, o qualsiasi altra cosa … qualcuno davvero crede di poter non eseguire il suo … “invito”?!
E allora, davvero qualcuno può pensare che, un sorriso in un video o una fotografia davanti a un tabaccaio, possano dimostrare un consenso … a qualsiasi cosa … pratiche sessuali comprese?!
A chi pensa questo, non capiti … di incontrare un giorno un Angelo di questo tipo … perché capirebbe sicuramente cosa voglia dire trovarsi in situazioni di minorata, se non esclusa, difesa …
Poi, se qualcuno è convito che in certe circostanze la vittima sia in grado di agire in assoluta libertà e consapevolezza, e vuol provare …. mi chiami pure … che, se vuole approfondire la questione … sul campo … lo metto in contatto con Angelo … così penso potrà forse scoprire di esser in grado di fare cose …. che neppure nei sogni più azzardati aveva mai immaginato …